A ciascuno il suo… Diawara. Prendi Josè Machin. Centrocampista pure lui, protagonista della Primavera campione d’Italia, cresciuto nella cantera del Barcellona, un prospetto di giocatore niente male. La Roma aveva deciso di farlo allenare a Trigoria, in questo mese di luglio, senza convocarlo in prima squadra. Lui ci è rimasto male, ha fatto no con la mano, ha riempito le valigie e se n’è andato a casa della madre, in Spagna, a Tarragona. Non tornerà finché il suo caso non sarà risolto, proprio come il collega del Bologna che la Roma corteggia da tempo ma che oggi pare più vicino al Napoli.

I MOTIVI – Per chi firmerà Machin – o Pepin, come il suo nomignolo – invece non è ancora dato sapere. C’è di mezzo il mercato, anche in questa storia. Classe 1996, 20 anni il 14 agosto, Machin arrivò alla Roma nel gennaio 2015 dal Malaga per 350 mila euro. Un mese fa pareva definito per il suo passaggio in prestito con diritto di riscatto al Sassuolo: tutti contenti. Poi il club emiliano ha temporeggiato, in attesa di definire alcune cessioni. La Roma ha proposto a Machin soluzioni alternative poco gradite: il Crotone prima, scartato. Ora è spuntato l’Anderlecht: chissà. Insieme a diversi club di Serie B, categoria che il ragazzo accetterebbe solo a fronte di un club con un progetto di promozione. E a fronte di un adeguamento di contratto: «Alle cifre di Diawara, io non valgo meno di lui».

(Gazzetta dello Sport – D. Stoppini)



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