Sopra il giorno di dolore Alessandro è già passato, perché tra Ligabue, i messaggi, gli amici, le carezze e un po’ di sana Playstation Florenzi s’è messo in testa un traguardo che in Italia nessuno ha tagliato mai: rientrare 100 giorni dopo l’intervento al crociato anteriore del ginocchio sinistro, che sarà effettuato stamattina a Villa Stuart dal professor Pierpaolo Mariani. Il chirurgo ha visitato l’azzurro nel pomeriggio, rassicurandolo: «L’ho trovato di ottimo umore, il presupposto è dei migliori per un recupero veloce», ha commentato. Nei giorni scorsi, alla Gazzetta, aveva detto: «Ormai il protocollo dice che in 90 giorni un calciatore può tornare a disposizione dell’allenatore». Florenzi allora ha preso il calendario e ha cerchiato il 5 febbraio 2017, Roma-Fiorentina, come data del rientro. In Italia il primato spetta a Mattia Perin, tornato 112 giorni dopo il k.o. (ma in amichevole), in Europa il marocchino Kharja giocò con la Steaua Bucarest 96 giorni dopo l’intervento. All’ora di cena Florenzi si stava già allenando. Alla Playstation, ovvio, con gli amici che hanno trasformato la clinica in una delle zone più trafficate della città. Un via vai continuo – pure l’amico Bertolacci s’è visto –, messaggi sui social da compagni, avversari (pure la Lazio) e sportivi vari. «Ci sono passato anche io – ha scritto Totti sul blog –, ti aspetto più veloce di prima». E lui: «Questi giorni passeranno veloci come una discesa sulla fascia».

IL PASTICCIO – Daniele De Rossi, invece, aveva seguito il compagno direttamente in clinica alle 3 di mattina, al rientro da Reggio Emilia. Florenzi non voleva perdere tempo. Voleva passare oltre quei dubbi che hanno accompagnato il post partita e una gestione singolare dell’infortunio. L’azzurro aveva capito in campo di essersi rotto il crociato, ma negli spogliatoi la classica «prova del cassetto» aveva fatto credere allo staff medico che quel tipo di lesione potesse essere meno probabile di altre. Si temeva per il menisco, il piatto tibiale, qualcuno pensava pure al collaterale. Il medico, Riccardo Del Vescovo, si era esposto così: «La rottura del crociato non è l’ipotesi più probabile». Da Trigoria raccontano che sia stato Luciano Spalletti a spingere il medico davanti alle telecamere, scelta rischiosa in assenza di esami strumentali. E scelta che ha esposto a una brutta figura Del Vescovo, che ieri a Roma Radio ha puntualizzato: «Non sono rimasto sorpreso dagli esami, a caldo si fanno valutazioni, l’infortunio di quel tipo non era probabile, ma era possibile».

IDEA UNITED – Florenzi s’è infortunato 3’ dopo essersi spostato in attacco per l’ingresso di Rüdiger, al rientro da un altro…crociato. Il totale dice 7 ginocchia in meno di 14 mesi. L’ultima costringerà la Roma a tornare sul mercato a gennaio. Non con Maicon, non in difesa, ma con un esterno offensivo che sappia ovviare pure all’assenza di Salah causa Coppa d’Africa: il sogno è l’olandese Depay del Manchester United. Chissà se Florenzi l’ha già testato alla Playstation.

(Gazzetta dello Sport – D. Stoppini)



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