Se il calcio non presupponesse toni leggeri, sulla fascia sinistra della Roma si potrebbe scrivere un’epopea malinconica. Da Josè Angel a Mario Rui, dal 2011 quel binario un vero padrone non lo ha mai trovato. Detto che Digne in fondo era piaciuto (ma i 18 milioni che chiedeva il Psg sono stati giudicati troppi), il portoghese arrivato dall’Empoli sembrava l’uomo giusto. Ma è bastata una partitella 4 contro 4 e uno sfortunato scontro con Seck per chiudere la sua prima parte di stagione. Per Mario Rui «un trauma contusivo-distorsivo al ginocchio sinistro – recita il comunicato stilato dopo la risonanza magnetica –. L’indagine ha mostrato una lesione di alto grado del legamento crociato anteriore». Morale: il giocatore nella notte è già ripartito per Roma, dove atterrerà intorno a ora di pranzo per essere operato probabilmente già domani dal professor Pierpaolo Mariani (l’artefice del «miracolo» Strootman) presso la clinica Villa Stuart di Roma.
OBIETTIVO NATALE – «Voglio tornare il prima possibile», è il mantra che recita il difensore, ma chi ha visto il dolore che lo ha attanagliato e la disperazione successiva, racconta che il suo calvario è appena iniziato, visto che i tempi di recupero più ottimistici parlano di quattro mesi prima del rientro in partite ufficiali, ma lo stop potrebbe essere anche più lungo. Inutile dire che questo infortunio complica maledettamente i piani della Roma, che in difesa insegue già un centrale e un esterno di destra, ammesso che non trovi una figura polivalente stile Nacho (su cui la Roma non molla), tenendo conto che anche Rudiger – operato a giugno al ginocchio destro – non tornerà prima di ottobre.
DARMIAN & CO – Ora però sarà importante vedere cosa decideranno Spalletti a Sabatini, che per la mediana non molla neppure Diawara. A sinistra in fondo può adattarsi anche Juan Jesus. lasciando crescere con calma Emerson Palmieri, mentre a destra Florenzi e Torosidis convincono fino ad un certo punto, tanto più che l’azzurro è così poliedrico da potersi adattare anche in altri ruoli. Certo, se Juan Jesus virasse a sinistra (come spesso ha fatto nell’Inter), un centrale servirebbe subito, ed in questo senso si potrebbe anche accelerare per Fazio (Tottenham). Insomma, in presenza di un budget limitato, la vera chiave di volta – oltre alla tattica (a volte la difesa a tre) è la poliedricità. In questo senso la Roma smentisce decisamente l’interessamento per l’ex Dodò, ha perplessità su Santon (bocciato dal Napoli per presunti problemi fisici), mentre gradirebbe D’Ambrosio, in grado di giocare su entrambe le fasce. L’Inter lo considera importante, ma di questi tempi tutti i nerazzurri hanno un prezzo e così un prestito oneroso con obbligo di riscatto per una cifra complessiva di 7-8 milioni non è impossibile. Il vero contatto però c’è stato tra Sabatini e Faggiano per Lazaar (Palermo), in scadenza nel 2017, ma il vero sogno sarebbe avere dallo United – sempre in prestito – l’azzurro Darmian, in grado di giocare sia a destra che a sinistra, e all’occorrenza di fare anche il centrale. Altro giocatore abbastanza duttile potrebbe essere Constant, ora svincolato, senza dimenticare che la Roma ha sempre in pugno un altro svincolato Caceres e segue Zabaleta (City). Insomma, le scelte non mancano, ma l’infortunio di Mario Rui – col preliminare di Champions che incombe – non sarà facile da metabolizzare.
(Gazzetta dello Sport – M. Cecchini)
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