AS ROMA NEWS MANCINI SMALLING IBANEZ – Contro la Real Sociedad torna la difesa d’acciaio. Quella che sta rendendo possibile la corsa verso i quarti di Europa League e tiene vivido il sogno Champions in campionato. Un reparto che fino alle sconfitte contro Cremonese e Sassuolo era tra i migliori otto dei cinque maggiori campionati europei, scrive Il Messaggero.
Oggi la Roma si piazza al tredicesimo posto con 25 gol subiti in Serie A, le uniche due italiane sopra sono Lazio (al quarto posto con 19 gol subiti) e Napoli (seconda-16). Comanda la classifica il Barcellona (8), mentre al pari dei giallorossi ci sono mostri sacri come il Manchester City, Bayern Monaco e Arsenal. Se non fosse stato per le due partite perse (6 gol subiti), adesso la squadra di Mourinho sarebbe tra le top 5 d’Europa.
Sconfitte che coincidono proprio con l’assenza di uno tra Smalling, Mancini e Ibanez. Tre giocatori che hanno sviluppato empatia per portare avanti il reparto, si capiscono con uno sguardo, si conoscono a vicenda, sanno come gioca il compagno e quali errori può commettere. Tra loro c’è il mutuo soccorso, più volte evocato in passato, ma che solo oggi è evidente. Una macchina ben oliata che per funzionare ha bisogno che tutti gli ingranaggi siano al posto giusto. Se cambia qualcosa il rischio di cadere si alza.
Quando Kumbulla ha preso il posto di Smalling a Cremona e di Mancini con il Sassuolo, i risultati sono stati disastrosi. Così come in Coppa Italia quando a mancare era ancora una volta il centrale inglese. È accaduto anche lo scorso anno nelle due imbarcate più gravi della stagione: in quella con il Bodo (6-1) mancavano Chris e Mancini, mentre contro l’Inter in campionato a San Siro (3-0) non c’era Ibanez. Loro tre, più Rui Patricio sono stati i giocatori più utilizzati da Mourinho in tutta la stagione, tutti sopra i 2900 minuti: Mancini 2937, Ibanez 3015, Smalling 3030 e Rui Patricio 3240. Non solo, la Roma è la seconda squadra in Serie A ad aver subito meno tiri in porta (81), la prima è la Juventus (65).
Tre leader carismatici che adesso la Roma si vuole tenersi stretta, anche perché Kumbulla è praticamente ai margini e probabilmente verrà ceduto la prossima estate e Llorente è solo in prestito. La conferma del reparto, dunque, partirà da Smalling che è in scadenza di contratto e potrebbe accordarsi con chiunque se Tiago Pinto non concluderà al più presto la trattativa per il rinnovo. Inizialmente l’offerta era di 5 milioni in due anni e il gm romanista non aveva intenzione di ritoccarla. Poi, sono arrivate richieste dalla Premier e allora il club, per non perdere uno dei suoi leader, ha alzato l’ingaggio a circa 3,5 milioni a stagione. A Trigoria sono certi che a breve arriverà la firma, anche se il difensore ancora non ha dato una risposta definitiva. Mancini, invece, ha rinnovato la scorsa estate fino al 2027 a 4 milioni l’anno, mentre Ibanez è blindato fino al 2025 da una clausola da 80 milioni.
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA