Spalletti continua a non sciogliere le riserve sul suo futuro. Ma più parla e più sembra essere distante dalla Roma della prossima stagione. Inevitabile che con uno scenario del genere, inizino a circolare i nomi del possibile sostituto. A bruciare Di Francesco, ci ha pensato direttamente Lucio: «Ho letto che si è proposto», ha detto l’altra sera, provocando la pronta reazione del Sassuolo: «Ha ancora due anni di contratto e la clausola rescissoria è di tre milioni», le parole dell’ad Carnevali. Chi invece è libero di ascoltare e veder accostato il proprio nome a tanti club, è Mancini. Un profilo spendibile. Ex compagno di squadra di Baldini al Bologna, con il quale ha mantenuto buoni rapporti, allenatore vincente in Italia e in Premier, più incline alla diplomazia rispetto a Spalletti, sarebbe un volto da spendere all’estero.
VECCHI DESIDERI – Ieri il Mancio si è tirato fuori: «Sto a Roma visto che abito qui (la nuova compagna, Silvia, è romana, ndc) ma quello che sarà il mio futuro non lo so nemmeno io e al momento non c’è niente di concreto. Non esiste nulla con la Roma. Se allenerei i giallorossi? Sono un professionista e gli allenatori a volte vanno dove meno se lo aspettano. E poi non posso smentire le voci su una squadra o l’altra ogni giorno. A volte sono vere e altre no». Certo, vederlo sulla panchina giallorossa, lui, campione d’Italia con la maglia della Lazio ed ex tecnico dei biancocelesti, probabilmente equivarrebbe ad andare «dove meno te l’aspetti». Anche se, da calciatore, proprio in un’intervista rilasciata a Il Messaggero tanti anni fa, dichiarò «di sognare la Roma». Ufficialmente a Trigoria tutto tace. E Pallotta, pronto a tornare negli Usa, attende il sì di Spalletti. Che ogni giorno che passa, però, sembra essere più lontano.
(Il Messaggero – S. Carina)
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA