NOTIZIE AS ROMA NAZIONALE DE ROSSI – «A giudicare dalla partite viste fin qui, Brasile a parte, non ho visto Nazionali superiori alla nostra. E non essere andati al Mondiale è stato devastante». Pensieri e parole nella notte di Roberto Mancini, ct azzurro, intervenuto al programma Balalaika, su Canale 5, martedì sera. Con tanto di precisazione: «I tifosi italiani quando m’incontrano mi dicono che potevamo starci pure noi in Russia. E viste le squadre all’opera, è un pensiero che condivido: è un dispiacere guardare un Mondiale senza l’Italia». Tuttavia il Mancio pensa positivo e guarda al futuro: «Beh, non è così tutto negativo come hanno detto in molti. D’accordo, l’eliminazione è stata devastante, ma i giocatori che abbiamo sono giovani e bravi. Dobbiamo avere entusiasmo e remare, indistintamente, tutti per la Nazionale. Per quanto mi riguarda, ho trovato giocatori molto disponibili. La mia speranza è che possano giocare tutti con continuità per crescere molto da qui a due anni. Prima di tutto dobbiamo qualificarci per gli Europei e avere una squadra che possa puntare alla vittoria. Poi penseremo al prossimo Mondiale». Mancini snocciola pure i nomi sui quali puntare nel prossimo biennio: «Chiesa, Caldara, Pellegrini e uno fra Donnarumma e Meret». Quindi una riflessione personale: «Fare il ct è la cosa più importante della vita? In questo momento è la cosa che mi piace di più. La squadra? Bisogna migliorare in tutto: in questo siamo in ginocchio e stiamo soffrendo, ma quando arrivano questi momenti noi siamo forti e sappiamo reagire». Le porte aperte ai senatori, a cominciare da Daniele De Rossi, che ha dato la disponibilità a vestire ancora la maglia azzurra: «Insieme ai giovani abbiamo bisogno anche di gente più esperta come Lele. Buffon? Se un giorno avremo bisogno di Gigi penso che lui sia disponibile e noi saremo contenti. Balotelli? Per quattro anni mi sono disintossicato… Scherzi a parte, l’ho trovato bene, disponibile e con voglia di lavorare. Poi, come ho sempre detto, dipende da lui e dalla sua testa». Capito, Mario?
(Leggo – M. Zorzo)
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