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Rassegna stampa

Mancini: “L’Italia agli italiani”

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NOTIZIE NAZIONALE MANCINI – Roberto Mancini fa sul serio, picchia duro sul tasto degli italiani in campo. Lo fa col Manciostyle: toni bassi, un filo di voce, frasi corte come un titolo di giornale, ma il messaggio è chiarissimo, ripetuto come un mantra durante la conferenza stampa in aula Magna a Coverciano: «Fate giocare gli italiani, è il momento peggiore del nostro calcio da questo punto di vista. Date loro spazio perché molti che vanno in panchina sono migliori di tanti stranieri che giocano».

L’era delle amichevoli è finita, l’Italia torna campo per i punti in un torneo nuovo di zecca che si chiama Uefa Nations League. La classifica finale della UNL determinerà il ranking per il sorteggio (sarà a dicembre) delle qualificazioni a Euro 2020. Azzurri in gara venerdì 7 a Bologna contro la Polonia e lunedì 10 a Lisbona contro i campioni d’Europa in carica.

«Dobbiamo cercare di scovare nei nostri giovani qualcosa di importante perché sono convinto che abbiano tanta qualità. Per questo abbiamo convocato anche ragazzi che non conosciamo perché in queste prime tre partite di campionato ne ho visti veramente pochi, ma gli italiani servono. Tra la Under 19 e la 20 abbiamo calciatori bravi. So bene che la Nations non è un’amichevole e che conta vincere, ma dobbiamo comunque verificare questi giovani. Zaniolo è vero che non ha nemmeno un minuto sulle spalle però con l’Under 19 ha fatto belle cose e credo che lo richiamerò ancora, così come altri che non ho potuto convocare adesso perché non potevo togliere tanti elementi all’Under 21. A 19 anni per me si deve giocare in serie A e in Nazionale se si merita».

PENSIERI E PAROLE – E intanto l’Inter per la lista Uefa sacrifica Gagliardini «Non mi permetto di entrare negli interessi di una società. Posso solo ripetere la mia certezza: in panchina vanno italiani migliori di certi stranieri che giocano». Parla anche di se stesso, il Mancio: «Sì, sono emozionato di iniziare a giocare per i tre punti. Affrontiamo la Nations League convinti di fare bene. L’importante è diventare squadra al più presto, perché in fin dei conti sono 3-4 al mondo i giocatori che possono vincere da soli le partite. Mi incuriosisce vedere i miei giocatori impegnati in sfida in cui conta vincere. Tra una partita e l’altra ci saranno solo 72 ore quindi cambierò molto».

Rassegna sui singoli: «Benassi sta facendo benissimo, lo seguiamo da tempo, ha fatto tutte le giovanili azzurre, penso abbia grandi margine di crescita. Per Bernardeschi non è da escludere un impiego anche a centrocampo o come mezzapunta, reparto dove in effetti abbiamo oggi qualche problema per via dello scarso utilizzo dei vari Pellegrini, Cristante, Gagliardini e tanti altri. Verratti? Dovrebbe rientrare per la prossima chiamata, ha avuto problemi fisici, ma adesso sta bene. De Rossi? Ho parlato con lui, fa parte dei giocatori con esperienza, un campioni vero per intenderci. Se ci sarà bisogno, sarà chiamato e Daniele ha dato la disponibilità. Vale così per Buffon, anche se in porta abbiamo maggiore materiale su cui lavorare e lì vogliamo insistere. Da Belotti, invece, mi aspetto il rendimento di un anno e mezzo fa quando segnava a raffica, prima che i guai fisici lo limitassero».

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Battuta sul campionato: «Siamo solo all’inizio, ma non è cambiato nulla: Juve più forte di tutti». Chiusura con Balotelli: «Era reduce da una squalifica, ha giocato una sola gara, mi pare stia bene». Qualcuno domanda: è dimagrito? «Sì – sorriso al vetriolo del Ct azzurro – dì 8-9 grammi».

(Il Messaggero – M. Tenerani)

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