Kostas Manolas e Luciano Spalletti

La parte (enorme) della città che vive di calcio parla solo di Manolas e Biglia. Sono i due casi che infiammano Roma e Lazio. Di solito è scontento e/o inquieto il precario che gioca poco, invece loro sono punti fermi delle rispettive squadre, a Biglia l’anno scorso è stata perfino affidata la fascia di capitano e la scelta portò all’addio di Candreva. Il pubblico li ama e hanno contratti importanti, ma non basta. Si comportano come se aspettassero solo un’offerta dorata da un altro club per lasciare Roma. I tifosi cercano spiegazioni, li invitano a restare ma ora si stanno stancando della manifesta infelicità dei due pilastri. L’altra cosa in comune, oltre all’inquietudine, è l’atteggiamento delle due società nei loro confronti. Linea dura, nonostante la qualità di questi giocatori. In particolare, Inzaghi stravede per Biglia e tifa per il rinnovo.

Non c’è lo stesso feeling tra Spalletti e Manolas, che si sopportano per il bene della Roma. Da quando non si è trovato l’accordo sull’adeguamento dell’ingaggio, il greco viaggia sul filo della rottura anche con la società. Che però lo lascerà andare – non a gennaio, assicura il dg Baldissoni – solo con un’offerta da 40 milioni: ci pensano in Premier (Manchester United, Arsenal, Chelsea), ci pensa l’Inter. In quel caso, addio senza rimpianti perché il suo atteggiamento non piace neanche un po’. Quella battuta di Totti a Genova non era casuale: da tempo si parla di questo divorzio, e Raiola si muove per accontentare Manolas perché l’agente del difensore («A giugno lascerà la Roma», avrebbe detto ieri) si affida al manager di Ibra e Pogba.

Dall’altra parte, la Lazio definisce «irrinunciabile» la proposta di rinnovo presentata a Biglia: 2,5 milioni netti a stagione fino al 2020 con bonus legati alle presenze, vista la fragilità del regista, con premi però che gli permetterebbero di toccare i 3 milioni. Offerta finale, prendere o lasciare. Anche perché sarebbe lo stipendio più alto della rosa. Biglia e il manager la stanno valutando, nel frattempo il procuratore è in giro a raccogliere altre proposte. «Ho un’eta (31 anni il 30 gennaio, ndr) in cui devo pensare bene cosa fare», dice. La società aspetta la scelta del centrocampista (scadenza 2018): se non firma, divorzio inevitabile a fine stagione. L’estate scorsa l’offerta più alta è stata di 15 milioni, dell’Inter. Poi più nulla. Difficile che accetti di andare negli Usa, ad Atlanta. La Lazio è ideale per lui: se e quando lo capirà, magari firmerà questo benedetto rinnovo.

(La Repubblica – G. Cardone)



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