Il no di Kostas Manolas allo Zenit San Pietroburgo intralcia il mercato della Roma e rischia di aprire scenari imprevedibili, perché adesso «ballano» i 40 milioni di euro più bonus che la società giallorossa pensava di avere già messo in cassa. Il difensore greco, almeno secondo la versione ufficiale, si è impuntato, rifiutandosi di fare le visite mediche già programmate a Villa Stuart, per un problema di pagamento in rubli e non in euro dello stipendio (da 4 milioni). Roma e Zenit hanno cercato di ricucire lo strappo, ma Roberto Mancini, nuovo tecnico dello Zenit, è rimasto molto contrariato e la sua posizione, ora dopo ora, si è inasprita. Secondo fonti russe avrebbe detto al club di ritenere chiusa la questione e di virare su un altro difensore. Chiusura definitiva o mossa al tavolo da poker, come capita spesso con il calciomercato? Quasi sicuramente la prima ipotesi.
Il retroscena della vicenda è che Manolas potrebbe aver forzato la mano perché su di lui sono ritornati Chelsea e Manchester United, destinazioni più gradite al greco. Nel pomeriggio si era sparsa la voce che il Chelsea avesse chiuso per Bjorn Engels, 22 anni, difensore centrale del Bruges, richiesta da 30 milioni da parte del club belga. Ma l’operazione, in realtà, non si è chiusa e Antonio Conte continua a preferire Manolas. Kostas è legato alla Roma da un contratto fino al 2019. Se non accettasse lo Zenit potrebbe essere trattenuto fino alla scadenza del suo accordo, restando così fermo all’ingaggio attuale (1,8 milioni di euro) al posto di quello russo raddoppiato? È chiaro che questa è una carta che la Roma può giocare nella vicenda, ma c’è anche il rischio che – una volta chiusa definitivamente la porta dallo Zenit – una squadra inglese si presenti con un’offerta al ribasso per un giocatore in rotta col suo club.
È in questo scenario che si inserisce un’altra voce, che potrebbe essere davvero clamorosa: un’offerta dell’Inter per Nainggolan da 60 milioni. L’Inter ha infatti raggiunto l’obiettivo prefissato dal Financial Fair Play attraverso una serie di cessioni minori. Ma è chiaro che vendere il greco – inviso alla piazza – o vendere il Ninja – eroe dei tifosi – non sia la stessa cosa. Spalletti farebbe carte false per avere Radja di nuovo con sé e, come ha detto Monchi, gli incedibili esistono solo sulla carta. Roma e Inter hanno smentito di essere in trattativa, ma naturalmente il calciomercto dura fino alla fine di agosto. La vendita di Leo Paredes sempre allo Zenit non è in alcun modo legata al destino di Manolas e dovrebbe chiudersi tra oggi e il fine settimana per 20 milioni di euro più bonus.
Per un argentino che va via ce n’è un altro che si avvicina: Juan Marcos Foyth, diciannovenne dell’Estudiantes di La Plata, difensore centrale che Monchi sta per strappare all’Atletico Madrid, bloccato dalla Uefa sul mercato estivo. I giallorossi hanno alzato a 7,5 milioni l’offerta. Maxime Gonalons (28 anni, accordo confermato dal presidente del Lione, Aulas) arriverà a Roma domenica. Lorenzo Pellegrini (21 anni) ha firmato con una clausola che parte da 30 milioni a salire, a seconda di gol e presenze e sarà ufficializzato oggi. Continua a essere seguito Gregoire Defrel, che potrebbe fare sia l’esterno che il vice Dzeko.
(Corriere della Sera – L. Valdiserri)
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