Lo strascico degli infortuni è sufficientemente pesante. Specie dopo esser svanita la possibilità di intervenire sul mercato («credo che il popolo giallorosso sia contento di questa squadra fino ad oggi che sta cercando di competere, non è facile, siamo un po’ indietro ma è giusto essere contenti della Roma», le parole del dg Baldissoni) per ritoccare la rosa, che comunque sta per riabbracciare a tempo pieno Florenzi e Salah. Contro il Cesena escono per infortunio due giocatori, Perotti e Juan Jesus. Tutti e due problemi muscolari ai flessori della coscia. Verranno verificate le loro condizioni fisiche in queste ore, ma Diego sicuramente dovrà saltare – a meno di un miracolo – la gara di martedì prossimo contro la Fiorentina.
LE DATE – Chi è reduce da un lungo stop, ma sta pian piano ritrovando la condizione migliore, è Mario Rui, alla seconda da titolare in coppa Italia. «E’ stato un successo meritato, anche se molto sofferto. Complimenti al Cesena, che ha onorato la partita e non merita la classifica che ha in campionato. E’ una vittoria importante, siamo in semifinale di Coppa Italia, questo conta. Il divario con l’avversario? C’è ma io sono stato dall’altra parte, ho giocato per squadre inferiori ed in effetti queste squadre tendono a dare tutto. Io non penso che il Cesena giochi così solo contro di noi. Ci teniamo a vincere la coppa anche se ora andremo incontro alla parte difficile. Il derby in semifinale? E’ sempre una partita importante, speriamo di vincere entrambe le gare, come è successo in campionato».
IL RITORNO IN CASA – Da regolamento la Roma, che vanta una posizione migliore nel ranking delle teste di serie stabilito dal sorteggio del tabellone (i giallorossi sono la numero 2, mentre la Lazio è la numero 6) sarà la formazione di casa del secondo match: le date di andate e ritorno dovrebbero essere 1 marzo e 5 aprile, mentre quello di campionato sarà il 30. Ma questa è un’altra storia. Mario Rui, è d’ accordo con Spalletti: il rigore c’era. «Il contatto c’è stato, poi se te lo danno contro ti puoi arrabbiare, ma se il portiere non usciva magari Strootman avrebbe avuto più tempo per controllare». Camplone, tecnico del Cesena, invece. «Il rigore l’ha visto solo l’arbitro». Viva la democrazia.
(Il Messaggero – A. Angeloni)
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