CALCIOMERCATO AS ROMA MATIC MOURINHO – Il primo giorno di Nemanja Matic da romanista accoppia il rosso dei pantaloni al bianco della camicia, con la giacca grigio-celeste a chiudere il ritratto di un colosso di 195 cm.
Come descritto da La Gazzetta dello Sport lo sbarco del centrocampista serbo, benedetto da José Mourinho, avviene in un lunedì di giugno col sole feroce, quello che disegna ombre nette all’uscita dall’aeroporto di Ciampino, dove ad attenderlo ci sono un gruppetto di tifosi per selfie e primi autografi.
Tutto sommato, il fatto che il primo agosto compia 34 anni, sembra regalare a Matic la consapevolezza del presente, della concretezza rispetto al sogno. Per questo l’aria condizionata che lo accoglie nella clinica Villa Stuart, alla parte opposta di Roma, sembra la prima carezza di una città bollente. Quello che serve per effettuare le visite mediche nel migliore dei modi possibili.
Il primo giorno di Matic è quasi tutto qui, fra sorrisi timidi e pollici rivolti verso l’alto, visto non è andato neppure a Trigoria. A “casa Roma” arriverà solo oggi per firmare il contratto, mentre ieri ha dedicato la serata a trasformarsi in un turista come tanti, perdendosi per le vie del centro dove ha l’hotel che sembra destinato a lasciare nel pomeriggio, quando ripartirà per la seconda parte delle sue vacanze. Per il serbo, il prossimo appuntamento giallorosso sarà il 4 luglio, per il ritiro.
L’avventura romanista di Matic, comunque, è già cominciata. Il centrocampista si legherà al club giallorosso per un anno, guadagnando 3,6 milioni come cifra fissa, che con i bonus potrebbe lievitare fino a 4,2 milioni. Se poi la Roma nella prossima stagione approderà in Europa, il serbo vedrà prolungato il suo contratto fino al 2024, con ingaggio identico se la squadra arriverà in Champions e di poco decurtato se invece sarà una Europa minore. L’impressione è che Matic punti tutto sulle capacità di Mourinho per trovare certezze.
D’altronde, agli ordini dello Special One finora ha giocato 159 partite, cifra destinata a crescere presto. Non sorprende, perciò, che l’allenatore portoghese nei giorni scorsi abbia parlato così del centrocampista: “Tutti conoscono qual è il mio rapporto con lui, è uno dei ragazzi che ha la mia fiducia. Insieme abbiamo combattuto e vinto. È un giocatore fantastico. Uno dei miei. Rappresenta tutto quello che vogliamo in un calciatore: lealtà, consistenza, ambizione, giocatore di squadra”.
Il feeling, peraltro, è perfettamente ricambiato. “È il miglior allenatore con cui io abbia lavorato – ha spiegato tempo fa –. A volte non è facile lavorare con lui, perché ti chiede sempre di più. Anche quando giochi la miglior partita della tua vita, lui pensa che tu possa giocare meglio il match successivo. Ho lavorato in maniera eccellente con lui al Chelsea e il fatto che fosse l’allenatore del Manchester è stato l’elemento decisivo per la mia scelta di seguirlo. In privato è una persona completamente differente da quello percepito dal pubblico. Possiede tutte le virtù umane e non è freddo o esaltato, come presentato dai media”. Se non è amore, manca poco.
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