Ufficialmente era solo un invito di cortesia. Ma dietro pare esserci molto di più. Mentre la “sua” Roma preparava il match contro l’Austria Vienna, l’ex ds giallorosso Walter Sabatini si accomodava tra le sedute di White Hart Lane per assistere la match tra Tottenham e Bayer Leverkusen. Era la sera di mercoledì, tutta Italia guardava la Juventus contro il Lione: l’occasione migliore per passare inosservato anche in una metropoli come Londra. Ma che ci faceva Sabatini nello stadio di una squadra inglese? Non era lì per Lamela (non era nemmeno in panchina), suo pupillo dai tempi della Roma e con cui ha mantenuto un legame saldissimo. Ma per parlare con i dirigenti del club inglese. Fin dall’addio di Franco Baldini, quasi un anno fa, a Londra sono alla ricerca di un “occhio” attento al calcio internazionale. Di un uomo che possa suggerire l’acquisto giusto da valorizzare, far crescere e magari rivendere a peso d’oro. La specialità di Sabatini, come dimostra il suo curriculum. Con il dirigente italiano i rapporti sono ottimi fin dall’affare Lamela, oltre tre anni fa: ora potrebbero iniziare a lavorare sotto la stessa bandiera. Una cosa è certa: Sabatini non si trasferirà a Londra, la sua vita è a Roma e di imparare una nuova lingua non ha alcuna intenzione. Ma sta accarezzando l’idea di accettare un incarico da consulente, uno “scout” utile per individuare l’affare da non farsi scappare, ma senza apparire o ricoprire ruoli ingombranti. In fondo, a Roma il suo amico Franco Baldini ha ottenuto un incarico praticamente analogo, persino più centrale nell’economia del club. Perché non fare lo stesso, nel club che fu del suo amico?

(La Repubblica – M. Pinci)



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