Alzi la mano chi ha capito se Spalletti è soddisfatto del mercato che sta sviluppando la società – tempi e obiettivi compresi – visto che sembra un po’ perdersi, affermando tutto e il suo contrario. Con la trasferta di oggi pomeriggio, a Genova, spinta sullo sfondo degli argomenti. Una botta al cerchio e una alla botte? Questa la sensazione, magari sbagliata, ascoltando il modo con il quale il mister si districa tra i vari ragionamenti. Andando con ordine: “Una volta la rosa è forte, ho una squadra competitiva e il mercato per me poteva anche non esserci, perché questo è il gruppo che ho scelto, e che mi sta bene, poco dopo bisogna mettere mano a qualche situazione, come Salah che è dovuto partire, Iturbe è voluto andare a giocare e bisogna saper sopperire e noi non siamo nelle condizioni di poter dire “prendo questo o quello”, dobbiamo fare delle valutazioni, questa è la verità e per migliorarla bisogna investire somme che ora non possiamo investire“. Quindi? La squadra è forte, difficile migliorarla con le risorse a disposizione, si potrà solamente coprire numericamente le partenze con il meglio che possa capitare. O no? “Stiamo attenti – continua lo slalom Spalletti – “i nomi che fate sono corretti, perché sono quelli che dicono anche a me. Feghouli è reale come obiettivo, ma ci vorrà del tempo. Gli altri erano ipotesi che si sono freddate e questa che resta è per rimpiazzare un giocatore. Rinforzare la squadra vorrebbe dire prendere chi vuoi, noi dovremo essere abili e fortunati e i giocatori sanno che ci fidiamo di loro“.
Fiducia che dovrà essere ripagata già oggi pomeriggio, col Genoa – ripresa del campionato dopo la sosta – la prima di due trasferte consecutive, per un campionato che si complica, alla luce del mercato fatto dalle dirette concorrenti. “Juve e Napoli si sono rinforzate, oltre a essere già fortissime come la Roma. Rincon piaceva anche a noi, e quindi ora i bianconeri hanno una scelta in più“. Saranno tanti i sostenitori giallorossi oggi a Marassi. E tanti tifosi il mister giallorosso spera di ritrovarli anche all’Olimpico nel nuovo anno. “Il vero acquisto che vorrei dal calciomercato è il nostro pubblico. Togliessero le barriere e facessero tornare i nostri tifosi allo stadio“. Un appello pieno d’amore e di vicinanza alla battaglia che stanno portando avanti gli ultras della curva Sud. Che poi – sempre nel dire e contraddire – viene mitigato da una risposta sincera sul suo futuro. “Se andrei mai alla Juventus? Io sono un professionista, faccio questo lavoro, se continuerò ad allenare, potrò andare da tutte le parti“. Capello ha insegnato, mai promettere ciò che non si può mantenere, meglio lasciare aperti i portoni di un futuro che Spalletti continua a lasciare appeso ai risultati della stagione. Meglio, allora, concentrarsi sulla sfida di oggi. Francesco Totti è stato convocato, nonostante non sia al meglio per l’ infiammazione al tendine d’Achille. Anche Manolas è partito per Genova, seppur non al 100%. Vuole fare gruppo, l’allenatore toscano, vuole averli tutti con sé, mentre ragiona sulla formazione da mandare in campo. Spera in una maglia da titolare, El Sharaawy, forte del fatto che non ci sono alternative nel suo ruolo. E dovrebbe toccare proprio a lui chiudere il tridente offensivo con Perotti e Dzeko.
(La Repubblica – F. Ferrazza)
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