(Gazzetta dello Sport – A. Pugliese) Quando Di Francesco ieri l’ha rivisto davvero in gruppo ha tirato un bel sospiro di sollievo. Un problema in meno in assoluto, ma sopratutto una soluzione in più per domani sera. Perché Lorenzo Pellegrini nella testa dell’allenatore della Roma è uno di quei giocatori che domani può spostare qualcosa. Quanto ancora non si sa, forse un po’ o forse anche molto di più. Di certo qualcosa sposterà, perché poi la partita si farà proprio lì, dalle sue parti, in mezzo al campo. Dove il Napoli ha un palleggio quasi da manuale e dove la Roma dovrà cercare di fare più densità possibile, andando a coprire tutte le linee di passaggio. Già, perché se poi c’è una cosa in cui la squadra di Sarri è quasi perfetta è proprio quella di non appiattirsi mai su questo, sulle linee di passaggio, creando sempre gli scaglionamenti giusti per permettere almeno una, se non due soluzioni a chi è in possesso palla. Ecco, Pellegrini (da ieri testimonial della campagna #EpilessiaParliamone di Trenta Ore per la Vita) sarà importante anche per questo, perché tra le sue caratteristiche non c’è solo quella di saper attaccare gli spazi inserendosi, ma anche quella di saper leggere le situazioni di gioco.
LA DENSITA’ – Considerando il probabile forfait di Strootman, le due mezzale giallorosse domani saranno proprio lui e Nainggolan, con De Rossi in cabina di regia. Un centrocampo che avrà bisogno dell’aiuto da una parte di Perotti e dall’altra di Florenzi per cercare di creare appunto quella densità che possa impedire al Napoli di fraseggiare e possa consentire alla Roma di recuperare palla e magari far male con le ripartenze. «È una partita importante, uno scontro diretto per i primi posti – ha detto ieri il centrocampista a Sky – Il Napoli sta facendo benissimo, ma anche noi lo stiamo facendo. Vincere questa partita vorrebbe dire affrontare ancora meglio la sfida di mercoledì a Londra, con il Chelsea, in Champions League. Il dolore al polpaccio? Sparito, sono a completa disposizione».
IN AZZURRO – Già, perché Pellegrini è uscito malconcio dalla sfida di San Siro contro il Milan, con un edema al soleo destro che non gli ha permesso neanche di rispondere alla convocazione della Nazionale per la doppia sfida con Macedonia e Albania. «Mi è dispiaciuto molto, ma con questo dolore non era proprio possibile – continua Pellegrini – Adesso l’unica cosa che abbiamo in testa è lo spareggio di novembre, andare al Mondiale è da sempre il nostro obiettivo». E Ventura non vede l’ora di poter contare anche su di lui, il prototipo della mezzala moderna. Su lui, De Rossi e Florenzi, i tre giallorossi che a questo giro (per motivi diversi) non c’erano e che invece a novembre ci saranno. «Sarebbe stupendo avere tre romani in Russia – chiude Pellegrini – Loro due per me non sono solo dei calciatori fantastici, ma anche delle persone eccezionali. De Rossi, tra l’altro, mi dice che a volte sono troppo frettoloso nello spingermi in avanti, mentre sto capendo che a volte bisogna anche gestire per trovare la palla giusta». Ecco, un’altra delle cose che gli chiederà domani Di Francesco.
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