Gaetano Miccichè

(Gazzetta dello Sport – M. Iaria) Gaetano Miccichè sarà il nuovo presidente della Lega Serie A. La sua elezione avverrà nell’assemblea del 19 marzo ma l’investitura di fatto è già arrivata ieri, al termine dell’incontro informale (il secondo) tra il commissario Giovanni Malagò e le società. L’indicazione di qualche giorno fa da parte di Malagò ha ottenuto un «consenso unanime, messo a verbale» dai 20 club di A. La nomina di Miccichè,comunque, diventerà effettiva solo una volta che sarà completato il consiglio di Lega con la nomina dell’amministratore delegato, del consigliere indipendente e dei quattro rappresentanti delle società. Finché la governance della Serie A non verrà ripristinata (compresi i due consiglieri federali) resteranno in sella Malagò e i suoi vice Nicoletti e Corradi. Ieri, infatti, c’è stata un’accelerazione decisiva sul presidente ma si è anche deciso di prendersi tutto il tempo necessario per le altre cariche.

DOSSIER A.D. – Non è escluso che si trovi un accordo per i consiglieri in vista dell’assemblea del 19 marzo ma è probabile che il pacchetto delle nomine slitti di qualche settimana, dopo che verrà definito l’iter di assegnazione dei diritti tv: il 25 marzo è atteso il responso dell’Antitrust sull’offerta di Mediapro, che in caso di ok avrà due settimane di tempo per fornire le garanzie finanziarie alla Lega. L’esito della madre di tutte le partite, quella relativa appunto ai soldi delle televisioni, inciderà necessariamente sulla scelta dell’a.d., che è ancora in alto mare. Malagò si è mosso molto nei giorni scorsi: ha contattato Paolo Dal Pino, Tom Mockridge e Stefano Domenicali, ma tutti e tre si sono dichiarati indisponibili. Riproposto il nome di Marzio Perrelli di Hsbc che non ha riscosso particolari consensi. Dopo la rinuncia a Tebas, restano in pista le altre due candidature individuate dalla commissione preposta: Sami Kahale e Luigi De Siervo. Su quest’ultimo, a.d. di Infront, c’era stato il veto di Malagò, che aveva evocato un conflitto d’interessi anche alla luce di un contenzioso da 8 milioni tra Infront e Lega. Ieri il commissario ha fatto un’apertura, alla luce dei tempi più dilatati per la scelta: «Forse De Siervo potrebbe rientrare in pista, comunque il mio pensiero che è il rapporto della Lega con l’advisor Infront dovrebbe andare a decrescere al prossimo giro di commercializzazione dei diritti tv». Parole che suonano come una pietra tombale sulla partnership, visto che diversi club la pensano come Malagò: il contratto con Infrontscade nel 2021 e potrebbe non essere rinnovato.



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