Rassegna stampa
Milan-Roma, il derby d’America. La rincorsa di Singer e Pallotta tra conti in rosso e ambizioni da big
NOTIZIE AS ROMA PALLOTTA – Il sogno americano non è ancora stato realizzato, però si sta lavorando per renderlo realtà. Strada lunga e tortuosa, ma se non altro Milan e Roma l’hanno tracciata. Un sogno chiamato top club, perché è questo l’obiettivo finale per il fondo Elliott, James Pallotta e coloro che arriveranno dopo.
La Roma è in vendita, il Milan no. Non ancora. Ma è destinato a passare di mano nel momento in cui Paul Singer reputerà di averlo risanato e reso di nuovo appetibile sul mercato. Il sogno americano domani pomeriggio avvolgerà San Siro in uno scenario che in fondo non è per nulla casuale: è proprio dallo stadio che passeranno buona parte delle fortune future delle due società. Ci sarà un giorno in cui il Meazza e l’Olimpico non saranno più la casa di Milan e Roma, e sarà un giorno in cui Milan e Roma avranno finalmente una nuova casa proiettata nel futuro. Elliott è al timone rossonero dal 2018, Pallotta governa quello giallorosso dal 2011 e per il momento c’è ancora da stringere i denti. I bilanci piangono e i progetti sportivi non sono ancora decollati per il Milan e hanno avuto alti e bassi per la Roma.
Sullo sfondo resta l’iconica conquista di un posto in Champions, ovvero quelle decine di milioni che darebbero respiro alle casse.
Sul fronte romanista, l’impressione è che Pallotta viva il tormento del presidente che non vorrebbe lasciare senza vincere, ma nel contempo sa che il club necessita di cure e soldi che – soprattutto i soci – non c’è più voglia di mettere in campo. Intendiamoci, al netto della trattativa con Dan Friedkin ancora in corso sottotraccia, sarebbe prematuro dare giudizi ultimativi. Intanto a dettare leggere sono i numeri, e così l’assemblea societaria e il cda di ieri hanno ratificato come da qui entro fine anno (grazie alla proroga dovuta dal decreto Covid) il presidente ripristinerà le riserve legali grazie all’aumento di capitale già deliberato. Circa 90 milioni sono stati già versati, perciò ne arriveranno altri 42, a cui si spera si aggiungano quelli dei piccoli azionisti. Intanto le perdite dei primi 9 mesi sono di 126 milioni.
La strada maestra è solo una: centrare la qualificazione alla Champions. O arrivando fra le prime quattro, oppure vincendo l’Europa League. Entrambe imprese non impossibili. San Siro, però, sarà uno snodo decisivo, come per altri versi lo potrebbe essere il via libera al nuovo stadio, che la Roma sente più vicino. Pura musica per le orecchie di Pallotta, che per parte sua continua a lavorare anche sul fronte dello sponsor tecnico. Non è escluso, infatti, un passaggio dalla Nike alla Under Armour, qualora non si trovasse l’accordo per ridiscutere il contratto stipulato nel 2014. Ma questo è solo il futuro. Il presente è solo Milan-Roma. Ai soldi, ci si penserà dopo.
(Gazzetta dello Sport)
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