Rassegna stampa
Milan-Roma riempie San Siro e cattura l’attenzione dei club che puntano al posto in più in Champions
AS ROMA NEWS MILAN EUROPA LEAGUE – Questo derby italiano, nostra polizza sul ranking per la Champions allargata, si annuncia succulento e intrigante, perché oppone due squadre e due allenatori che inseguono il risultato attraverso la qualità, scrive il Corriere dello Sport.
Il Milan ha segnato finora 84 gol in stagione, la Roma 76: il totale dice 160, che è quasi una garanzia di spettacolo o comunque di emozioni. Naturalmente i numeri andrebbero analizzati in profondità, perché il Milan ha giocato il girone di Champions League e perché la Roma ha cambiato conducente a gennaio.
Ma rendono l’idea di una mentalità propositiva che accomuna non solo Pioli e De Rossi ma anche la struttura delle rose: nel 4-2-3-1 milanista giocano tre attaccanti puri (Pulisic a destra, Leao a sinistra e Giroud centravanti) più un terzino che è quasi un’ala, Theo Hernandez, e tre centrocampisti tecnici; nel cangiante modulo romanista può invece capitare di vedere contemporaneamente un regista con i piedi da trequartista, Paredes, insieme a una mezzala offensiva come Pellegrini più Lukaku, Dybala ed El Shaarawy. Alla faccia.
I bookmakers e le percezioni generali assegnano al Milan il ruolo di favorita per la qualificazione alla semifinale. Ed è giusto così perché in questo momento non c’è squadra italiana più in forma: lo dimostrano le sette vittorie consecutive tra campionato e coppa. Inoltre il Milan è imbattuto contro la Roma da 9 partite (sei vittorie, tre pareggi).
Però se osserviamo il percorso della Roma in Serie A nelle ultime 11 giornate, quelle dopo l’esonero di Mourinho, scopriamo che De Rossi ha fatto 26 punti su 33 perdendo solo contro l’Inter. E’ esattamente lo stesso cammino di Pioli, che è stato battuto dal Monza raggiungendo parimenti quota 26. Insomma, negli ultimi tre mesi le due squadre si sono equivalse. Ed è curioso che il testa a testa a distanza sia cominciato a seguito dello scontro diretto, sempre a San Siro, dove una Roma scarica e incerottata si consegnò senza grandi resistenze all’avversario. Sembra già passata un’epoca.
I sussurri, mentre una fitta pioggerellina insiste su Milano, alimentano la tentazione di credere che l’esito di questa sfida possa determinare il futuro degli allenatori. In realtà il dubbio può valere più per Pioli, che può convincere la proprietà regalandole un titolo internazionale, l’Europa League, mai vinta da alcun club italiano.
L’inquietudine è meno forte per De Rossi, finora quasi perfetto. Lui ha a disposizione anche il campionato, e l’eventuale quinto posto da Champions, per meritare un altro contratto dai Friedkin. Ma è chiaro che la vetrina internazionale attiri e trascini le sensazioni con il suo campo magnetico: chi resta dentro al torneo dopo un derby italiano ha più credenziali da spendere e più credibilità da sfoggiare. La dittatura del risultato suggerisce di superare con il sorriso gli incroci più sdrucciolevoli.
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