(Corriere della Sera – G. Santucci) È stato arrestato il 28 agosto scorso l’uomo che ha sparato al ginocchio di un suo conoscente per non aver rispettato il pagamento di cinquemila euro per una fornitura di droga. L’uomo che ha sparato a Muggiò, Luca Bonalda, 46 anni, ha un vecchio precedente per «omicidio preterintenzionale». È l’unico condannato per la morte di Antonio De Falchi, tifoso romanista, morto dopo il pestaggio di un gruppo di ultrà milanisti fuori dal cancello 16 di San Siro. Era il 4 giugno 1989: Bonalda aveva 18 anni, la stessa età di De Falchi.
Quella mattina del 1989, qualche ora prima della partita, De Falchi era arrivato in stazione Centrale a Milano con tre amici che, scesi dal tram in piazza Axum, si stavano avviando verso l’ingresso del settore ospiti. S’avvicinò un ragazzo. Chiese: “Scusa, hai una sigaretta?”. Poi fece una seconda “prova”, un’altra domanda trappola: “Sai che ora è?”. A quel punto la risposta tradì l’accento romanesco: quel tizio fece un cenno, arrivò di corsa un gruppo di trenta persone, un’aggressione feroce, il ragazzo romano si rialzò dal pestaggio ma poi ricadde a terra, poco dopo morì per un infarto.
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