Rassegna stampa
Milik ancora non firma. Problemi alle ginocchia? No, solo “mal” di Napoli
CALCIOMERCATO ROMA MILIK – La Roma può attendere. Nel senso che Arek Milik non sarà un giocatore giallorosso ufficialmente in questa settimana. È questo il risultato di una giornata convulsa in cui la Roma (e anche la Juve per avere Dzeko) hanno spinto per chiudere tutti i passaggi del complesso puzzle, ma il terzo incomodo Napoli non ha avuto alcuna fretta, anche perché non c’è ancora l’accordo in uscita col centravanti polacco, nonostante parecchie ore di trattativa da giovedì pomeriggio fra gli agenti di Milik e l’amministratore delegato della società azzurra, Andrea Chiavelli.
La mattinata è cominciata prestissimo per il potenziale centravanti della Roma, che doveva recarsi a Sankt Moritz alla Klinik Gut, di fiducia dei Friedkin per verificare che le sue ginocchia – entrambe hanno subito la rottura del crociato: nell’ottobre del 2016 il sinistro in nazionale, nel settembre 2017 il destro a Ferrara – siano in perfette condizioni. Arek è partito prima delle 7 dalla sua casa di Posillipo, a fianco di quella del tecnico Rino Gattuso, in auto per raggiungere Roma. Ed era talmente assonnato da aver dimenticato la mascherina protettiva.
E così all’ingresso dell’aeroporto di Ciampino, un poliziotto lo ha fermato, e Milik ha chiesto la cortesia di avere una protezione dagli stessi poliziotti. Il volo privato – su cui è salito anche Massimo Manara, responsabile medico della Roma – è poi atterrato all’aeroporto d’Engadina, a Samedan, pochi chilometri per raggiungere la clinica ed eseguire tutti gli esami del caso, sotto il profilo ortopedico ed essere visitato dal professor Georg Ahlbäumer.
L’esito ha dato buoni risultati, nulla osta da parte della Roma: il giocatore sta bene. A quel punto però il club della capitale sperava che fosse risolta la questione fra il centravanti e il Napoli così da poter concludere in giornata le visite mediche – quelle cardiologiche e spirometriche – e tesserare in tempo il neoacquisto, sbloccando così Dzeko per la Juve. Ma la questione è andata per le lunghe, perché il Napoli è stato irremovibile su tutti i fronti e nemmeno una telefonata di Ryan Friedkin è servita a smussare gli angoli e accelerare questa trattativa in uscita.
Due gli aspetti da dirimere: la questione multa sul famoso ammutinamento del 5 novembre, quando la squadra azzurra, allora allenata da Carlo Ancelotti, si rifiutò di andare in ritiro come ordinato dal presidente Aurelio De Laurentiis (ancora dopo 10 mesi non sono stati costituiti i collegi arbitrali), e la conseguente azione legale per i diritti di immagine che il patron del Napoli intende sempre intraprendere per una questione di principio.
David Pantak e Fabrizio De Vecchi – rappresentanti del polacco – hanno cercato una mediazione, ma il Napoli non si è spostato facendosi anche forte di un contratto complesso sui diritti di immagine che è parallelo a quello sportivo. Di fatto Milik per raggiungere un accordo di uscita dovrebbe rinunciare a qualche mensilità e restare sempre “sotto scacco” per una eventuale causa civile. Cosa accaduta già con Allan, col brasiliano che dopo 4 giorni di tira e molla ha “lasciato” due mensilità e qualcos’altro pur di poter andare all’Everton e tornare protagonista con Ancelotti.
Valutando che era diventato impossibile concludere il tesseramento in giornata, la Roma ha consigliato Milik, rientrato a Roma poco dopo le 18.30, di dirigere l’auto verso Napoli perché non aveva senso velocizzare il resto delle visite mediche nella capitale a Villa Stuart, per evitare imbarazzi con i tifosi e sovrapposizioni con la situazione di Dzeko. Arek è molto contrariato perché in tutto questo dopo la nazionale non ha più giocato e gli unici dribbling sono quelli di ieri ai giornalisti per evitare il pressing, al ritorno a Ciampino. La notte porta consiglio e alla fine un accordo si troverà, ma club e polacco difficilmente si lasceranno bene.
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