Kostas Manolas

(Leggo – F. Balzani) «Siate affamati, siate folli», oggi lo può urlare anche Di Francesco. Chiamatela impresa, leggenda, miracolo. Nessun termine è esagerato per descrivere il 3-0 della Roma al Barcellona che ha portato i giallorossi a una storica semifinale di Champions e fatto esplodere il cuore di una città che non esultava così dai tempi dello scudetto. Eusebio ha preparato la gara perfetta e riportato sulla terra i marziani del Barcellona, che ieri tanto marziani non sono sembrati. Merito di una squadra che ci ha creduto dal primo minuto, che ha creduto all’impossibile: rimontare un 4-1 contro Messi e prendersi un risultato storico.

La Roma è da oggi tra le prime 4 squadre d’Europa. Se la gode Pallotta in tribuna, se la gode Di Francesco criticato negli ultimi giorni per il troppo turnover in campionato. Lui più di tutti ha creduto alla Remuntada, anzi alla Rimonta alla romana. Ma ci hanno creduto anche i giocatori. Nel primo tempo a far esplodere il cuore dei 60mila dell’Olimpico è stato proprio Edin su un lancio perfetto di De Rossi. Era solo l’inizio di una grande notte. I fischi sono arrivati solo per l’arbitro Turpin che ha ignorato un rigore di Semedo su Kolarov (il terzo nel doppio impegno non dato ai giallorossi). Nella ripresa il miracolo è diventato realtà. Dopo il rigore guadagnato da Dzeko e realizzato con freddezza da un De Rossi che ha cancellato del tutto gli errori dell’andata, ecco l’assalto al fortino Barcellona reso tale dalla voglia della Roma. Dopo il miracolo di Ter Stegen su El Shaarawy ecco il gol di testa di Manolas che entrerà negli archivi di Trigoria.

«Ci credevamo tutti e abbiamo fatto un’impresa. Mi prendo le sconfitte e le parole ingrate, ora mi prendo i complimenti. Non è tanto l’assetto tattico cambiato (con la difesa a 3, ndr), ma la mentalità ad aver fatto la differenza. La crescita di questo gruppo ora è guardare avanti e ambire a qualcosa di più. Perché non credere alla finale? Non accontentiamoci», sorride Di Francesco. «Con questo pubblico possiamo battere chiunque. Abbiamo eliminato i più forti del mondo», ride Manolas. «Ora serve fare un passo in più, senza pensare di aver fatto il miracolo e di andare in semifinale in vacanza», avvisa De Rossi. A fine gara anche i complimenti della Raggi: «Grande prova d’orgoglio per la città e l’Italia intera».



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