Mkhitaryan è pronto a conquistarsi il futuro alla Roma

NOTIZIE AS ROMA MKHITARYAN – Sarà che ad aprile gli nascerà il primo figlio e succederà proprio qui, in Italia, a Roma. O sarà che ha davvero voglia di lasciare il segno e – magari – stabilirsi anche per un po’. Del resto, lo aveva promesso già nel giorno della sua presentazione, il 10 settembre scorso. «Voglio ambientarmi il prima possibile e godermi questo calcio». Ecco allora perché un po’ ha sorpreso e un po’ no la dimestichezza con cui domenica sera – a Verona – Henrikh Mkhitaryan ha parlato in italiano, commentando la vittoria esterna della Roma. L’armeno ha davvero voglia di inserirsi, stabilizzarsi, godersi Roma e la Roma. E lo ha dimostrato anche domenica sera, quando ha chiuso la partita del Bentegodi, festeggiando al meglio il suo ritorno in squadra (aveva già giocato una scampolo di gara a Istanbul, contro il Basaksehir) dopo quasi due mesi di assenza.

La candidatura

E ora che è tornato a incidere ed a pesare, Micki punta anche ad un posto da titolare per la sfida di venerdì sera, in casa dell’Inter. Al Meazza, infatti, è a forte rischio la presenza di Justin Kluivert, considerando che gli esami strumentali di ieri hanno riscontrato per l’olandese un edema al flessore della coscia sinistra dovuto a una contusione (Kluivert ha già iniziato il ciclo di terapie, ma al massimo sembrerebbe poter andare in panchina). Ed allora le soluzioni all’arco di Paulo Fonseca sono sostanzialmente due: Diego Perotti e Mkhitaryan, appunto. Ci sarebbe anche Florenzi, ma il capitano giallorosso parte dietro rispetto alle altre due scelte. Tra l’altro, tra i giocatori che hanno al massimo cinque presenze in campionato (esattamente quelle del fantasista armeno), Mkhitaryan è quello che ha preso parte attiva a più gol: tre, di cui due suoi e un assist.

Lui e Dzeko

Ma sulla possibilità di poter giocare venerdì a Milano c’è anche un’altra variabile, l’influenza di Dzeko. Ieri, infatti, il centravanti bosniaco non si è allenato, vedremo cosa succederà oggi. L’obiettivo, ovviamente, è quello di averlo a disposizione, ma non dovesse succedere, allora anche qui Fonseca avrebbe due opzioni: o spostare Zaniolo centravanti, o mettere Mkhitaryan a fare il «falso nueve». Tempo fa, quando gli venne chiesto chi avrebbe potuto far riposare Dzeko (considerando l’assenza per infortunio di Kalinic), l’allenatore portoghese fu chiaro: «Abbiamo solo una soluzione, mettere lì Zaniolo, che con il suo fisico può farlo». Mkhitaryan però in quel momento era ai box, anche lui per infortunio. Oggi, in caso, Fonseca ha una scelta in più, l’armeno.

L’ambizione

D’altronde la qualità e l’imprevedibilità che ha Mkhitaryan tra i piedi può essere molto importante a San Siro. Il trequartista giallorosso crea di media 1,60 occasioni a partite, contro una media dei pari ruolo di 1,08. E ha una percentuale realizzativa notevolmente migliore (50%, contro il 10). È chiaro che sono i numeri da prendere con le molle, a causa del numero esiguo di partite che Henrikh ha giocato fin qui. Tanto da portarlo domenica a dire: «Non so ancora se resterò a Roma. Sono qui per un anno, almeno per ora (è in prestito dall’Arsenal, ndr). Non ho giocato troppo finora, ho bisogno di lavorare di più per capire i compagni e segnare tanti gol. Ma Roma mi piace molto, gioco in una squadra fantastica e tutti insieme possiamo fare belle cose. Stiamo lavorando per vincerle tutte, vediamo dove riusciremo ad arrivare». Ecco, vincerle tutte. Magari provando a fare il colpo anche a Milano, contro la capolista. Per Mkhitaryan sarebbe il modo migliore per completare il suo ritorno. E per la Roma l’inizio di una nuova strada, quella che può riportarla in Champions League.

(Gazzetta dello Sport)