Henrikh Mkhitaryan

AS ROMA NEWS MKHITARYAN – Non c’è Roma senza Mkhitaryan. Lo sa Mourinho, ora lo confermano anche i numeri. Da quando l’armeno s’è fermato, i giallorossi in campionato hanno frenato. Due punti in tre partite con Bologna, Fiorentina e il retrocesso Venezia ai quali sommare appena un gol. Sì, una rete in 180 minuti, nessuna nelle ultime due trasferte quando nelle due precedenti (Sampdoria e Inter) era stato proprio l’armeno a lasciare il segno, scrive Il Messaggero.

Non che in stagione l’ex Arsenal sia stato così prolifico (in totale 5 reti) come accaduto nel recente passato (15 gol nel 2020-21) ma con lui in campo la squadra gioca meglio. José se ne è accorto a novembre quando decise il passaggio definitivo alla difesa a tre. Gli serviva un regista, un play che dettasse i tempi abbinando la qualità di un trequartista. La scelta non poteva che ricadere sull’armeno: «Per me ha tutto, esperienza, tecnica, condizione atletica. Ma la sua dote migliore è la personalità e la forza psicologica». Un’investitura a pieno titolo. Ma non solo a parole. Perché prima dell’infortunio patito contro il Leicester, Micky ha praticamente giocato sempre. Quarantatré presenze su 49: per un calciatore che in carriera ha sempre dovuto fare i conti con qualche problema fisico, quasi un inedito.

Alla Roma manca come l’aria. Lo Special (che con lui ha vinto il suo ultimo trofeo, l’Europa League del 2017 contro l’Ajax, con una delle due reti siglata proprio di Micky) non ne può fare a meno. E l’altra sera quando gli è stato chiesto delle sue condizioni, non ha voluto dare particolari indicazioni: «La mia non è la volontà di preservare qualcuno, non c’è perché è infortunato». Stop. Nessuna voglia di regalare uno spiraglio di ottimismo. In realtà, la situazione volge al roseo. L’armeno infatti è in via di guarigione dalla lesione di primo grado al flessore destro riportato nella gara d’andata contro il Leicester.

Ha lavorato molto alternandosi tra fisioterapia e palestra e nell’ultima settimana è tornato anche ad allenarsi in campo, svolgendo quasi sedute complete (individuali) tra esercizi fisici e corsa. E se per gli altri infortunati, le previsioni dicono che Zaniolo (affaticamento al quadricipite destro) e Felix (fastidio al ginocchio destro) potrebbero esserci già venerdì col Torino, regalando allo Special qualche opzione in più in avanti, volta a fari rifiatare Pellegrini e/o Abraham, Mkhitaryan potrebbe puntare direttamente la finale. Il ragionamento è semplice: meglio aspettare qualche giorno in più, piuttosto che affrettare il recupero e rischiare ricadute. Anche perché il filo che separa un’annata pronta a concludersi in modo trionfale (alzando la Coppa) o addirittura con l’esclusione dall’Europa nella prossima stagione (nel caso di arrivo all’ottavo posto e di sconfitta a Tirana) è a dir poco sottile.

Soltanto dopo sarà il momento di sedersi e trovare un’intesa con la Roma. Mou ne ha chiesto la conferma pubblicamente ad inizio aprile: «Sta facendo una grande stagione. Io lo voglio qua e lui vuole rimanere. È anche l’idea di Pinto. Quindi se vuole star qui, resterà». L’ex Arsenal vuole rimanere ma non fa sconti: la richiesta è la stessa dello scorso anno. Tradotto: 4 milioni più un premio di 2 milioni alla firma. La palla passa alla Roma che preferirebbe diluire il contratto in un biennale. La prematura scomparsa di Raiola ha rallentato le trattative, pronte però a riprendere a fine stagione. Perché se come ha ricordato sabato sera Mou «sicuramente Mbappé non verrà l’anno prossimo», i suoi campioni la Roma vuole tenerseli stretti. E Micky è uno di questi.



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