Monchi, direttore sportivo della Roma

Il restyling della Roma, almeno stando alle operazioni in uscita definite o comunque preparate negli ultimi giorni, non sarà parziale. Nel senso che non assisteremo semplicemente a qualche intervento per migliorare il gruppo che è arrivato al 2° posto. L’insediamento di Monchi e Di Francesco coincide con l’ennesima ricostruzione, come se i nuovi arrivati volessero prendere le distanze dalla precedente gestione tecnica. Così, proprio contando le partenze (e anche gli infortunati), il ds dovrà rinnovare per metà la rosa della passata stagione e di conseguenza anche la formazione base: possibili 9-10 acquisti entro fine estate e probabili 5 nuovi titolari. L’allenatore appena arrivato ha dunque avuto garanzie che la squadra non sarà ridimensionata. In sintesi: ha accettato il piano della proprietà Usa, ma ha al tempo stesso presentato la lista della spesa. I 110 milioni (con plusvalenze per più di 60), il tesoro che presto entrerà nel forziere di Trigoria per le partenze organizzate di giugno, non serviranno solo a rispettare i paletti del Financial Fair Play e a sistemare i conti del club. Più di metà dell’incasso permetterà gli investimenti per le operazioni di mercato necessarie per restare tra le big del nostro campionato e per non sfigurare in Champions.

DIFESA DA RIORGANIZZARE Il vero ribaltone, e non è una novità per la Roma, nel reparto arretrato. Dietro l’unico confermato dovrebbe essere Ruediger. Cambiano il portiere titolare, promosso Alisson dopo l’addio di Szczesny, e il vice, bloccato Diego Alves. Al centro è stato preso il mancino Moreno per sostituire Vermaelen; a destra, invece, Karsdorp ha già detto sì (ancora non c’è l’accordo con il Feyenoord). Mancano, però, all’appello altri 2 titolari: quello che prenderà il posto di Manolas e il fluidificante mancino da schierare nel ruolo lasciato libero dal convalescente Emerson. In più, guardando la panchina, Bruno Peres è in stand by (può essere ceduto) e Mario Rui sempre più vicino al Napoli. Non è quindi da escludere che, oltre a Karsdorp e al terzino sinistro, arrivi anche un altro esterno basso. Come centrali Di Francesco può contare pure su Juan Jesus e Fazio, ma il secondo, non trovandosi a suo agio nella linea a 4, non è detto che resti. Il giovane Foyth, in partenza, sarà il quinto centrale. I rinforzi, insomma, previsti sono 5 e possono diventare 6.

CENTROCAMPO DA AMPLIARE I titolari in mezzo al campo sono stati risparmiati: Strootman e De Rossi hanno rinnovato dopo la fine del campionato, Nainggolan lo dovrebbe fare al più presto. Pellegrini rientrerà alla base e Paredes volerà a San Pietroburgo. Scontato, dunque, l’arrivo del regista di scorta: Seri, al momento, è il preferito. Il nuovo allenatore, però, chiede doppioni anche per le mezzali. Ne manca uno. Potrebbe essere Florenzi, da valutare a Pinzolo. Se Di Francesco lo utilizzerà da intermedio, il settore è a posto. Ma l’azzurro ha chance di ritrovarsi di nuovo in avanti, da esterno alto. In questo caso sarebbe acquistato un altro centrocampista. Da 1 a 2, il passo è breve.

ATTACCO DA SCOPRIRE Il colpo vero è atteso davanti. Va scelto il mancino da schierare a destra, con l’obiettivo di trovare chi nel rendimento possa imitare Salah. Berardi, va ricordato, è la prima scelta del nuovo tecnico. L’alternativa al titolare, se Florenzi finirà tra i centrocampisti, diventerebbe invece il secondo rinforzo per il reparto. Che, se fosse in grado di recitare anche da prima punta, avrebbe il ruolo di vice Dzeko. Davanti, insomma, gli acquisti saranno di sicuro 2, ma alla fine potrebbero pure diventare 3. La coppia di esterni (per la fascia destra) e il centravanti (per la panchina).

(Il Messaggero – U. Trani)



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