Monchi

(Il Tempo – E. Menghi) Il treno Roma-Milano-Londra è partito ieri dalla stazione Termini e farà un lungo (forse neanche tanto) viaggio prima di arrivare in Inghilterra, dove il Chelsea aspetta Palmieri e Dzeko. Pacchetto completo, affare 2 in 1 da oltre 50 milioni di euro. La base economica dell’accordo è questa, resta da limare una piccola distanza sui bonus pari a 5 milioni di euro. Difficile che salti tutto per così poco. E infatti la trattativa è vicina alla chiusura, si arriverà a una cifra complessiva tra i 55 e i 60 milioni di euro per terzino e punta, con i Blues che puntano allo «sconto» tramite l’inserimento di Batshuayi, l’attaccante belga ieri titolare nel 4-0 con cui gli inglesi hanno espugnato Brighton e di cui si sta parlando in sede di contrattazione. Non ha segnato e continua a non convincere Conte, che sta spingendo per Edin, esperto di Premier League e pronto all’uso, a differenza dell’alternativa Carroll, sfumata perché il giocatore del West Ham si deve operare alla caviglia. Dzeko ha già detto sì al Chelsea, anche se non era nei suoi piani lasciare la Roma a gennaio, ma l’offerta per quanto inaspettata è ghiotta e il centravanti dopo la sfida a Milano con l’Inter potrebbe rimettersi in viaggio a braccetto con Emerson. «Va a Londra questo treno?», ha scherzato ieri Totti poco prima della partenza da Termini e il bosniaco tra le facce serie dei compagni ha risposto sorridente: «Ancora no». Ci arriverà quando sarà il momento, e non è escluso che la Roma prolunghi l’attesa per tenersi il suo bomber finché non troverà un sostituto, che potrebbe pure essere un esterno, con la possibilità di vedere Schick nel suo ruolo originale, magari proprio a partire dalla doppia sfida da ex con la Sampdoria.

Dzeko non smentisce e Monchi fa altrettanto, ruba la scena a Di Francesco in sala stampa non per blindare i gioielli giallorossi ma piuttosto per precisare che «non stiamo cedendo giocatori a loro insaputa». Della serie: chi parte vuol partire. Poi continua: «Non siamo in smobilitazione. Non è una colpa avere giocatori forti che interessano ai grandi club. Se arriveranno offerte concrete, sarà mio dovere valutarle. Mi trovo nella condizione di prendere tutte le decisioni che ritengo giuste e voglio essere chiaro: la Roma non va in giro per il mondo a caccia di proposte, non vogliamo ridimensionare la rosa, ma rinforzarla. Non pensate che stiamo dormendo perché non escono i nomi dei calciatori che stiamo seguendo, ho fatto il triplo delle chiamate rispetto a quelle che ho ricevuto e sto cercando nuovi giocatori». Si vende, ma si compra anche, questo è il messaggio rassicurante che lo spagnolo ha voluto mandare ai tifosi. E così sarà, ma prima servono le firme sui contratti di Palmieri e Dzeko, che con le loro valutazioni (20 milioni il brasiliano, 30 il bosniaco, più i bonus in discussione) possono garantire al club di limitare il rosso del bilancio e al tempo stesso fornire la liquidità per trovare almeno un sostituto. In difesa con Kolarov, Jesus e Moreno la Roma si sente coperta, ma Di Francesco chiedeva un attaccante già prima di dover dire addio al suo bomber e la sua richiesta dovrà essere esaudita: Sturridge del Liverpool è un’opzione, l’agente lo sta offrendo in Italia. L’inizio della settimana sarà decisivo per risolvere le questioni in sospeso, le valigie sono pronte e il treno (o meglio un aereo…) da Milano, dove la squadra resterà in ritiro, può partire in qualsiasi momento per Londra.



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