Nessun ultimatum nel taschino della giacca, stavolta. Monchi le sue carte se l’è giocate sul tavolo del Leicester e sta ancora aspettando la risposta definitiva. La trattativa per Mahrez si è un po’ arenata negli ultimi giorni e lo stesso attaccante ha vacillato, ma rimane l’obiettivo numero degli esterni da regalare a Di Francesco. «Non so – ha confessato il diesse dalla sala stampa di Trigoria – se sarà lui, o un altro giocatore, ma chi arriverà sarà importante, porterà qualità e collaborerà con una squadra già magnifica. Qui la garanzia è il collettivo, non si può pensare che il rendimento della Roma dipenda dall’arrivo di un solo calciatore». Ma un campione gli equilibri li sposta eccome. Ed è quello che i giallorossi vorrebbero, perciò l’algerino rimane in testa e Monchi tiene vivi i contatti con il suo agente.
«La situazione non è cambiata per niente», ha fatto sapere, e non è certo una buona notizia, visto che è tutto fermo dopo la seconda offerta di poco inferiore a 30 milioni di euro. Se è vero che Mahrez spera di andare a giocare nei top team della Premier League, lo è altrettanto il fatto che non sono arrivate proposte dalle squadre dei sogni e il tempo stringe, per cui la pista giallorossa resta apertissima. Senza accordo, però, il direttore sportivo ha cominciato a muoversi anche in altre direzioni e in maniera più decisa, andando a sondare piste nuove, come quella complicata ma non impossibile che porta a Cuadrado. Nel fare l’identikit in conferenza stampa, Monchi sembra descrivere proprio il colombiano, che a differenza di Mahrez preferisce il piede destro, ma non disdegna il mancino e soprattutto ai tempi della Fiorentina aveva mostrato i movimenti che Di Francesco chiede a un esterno: «Non deve giocare solo sulla linea laterale, ma anche accentrarsi. Viene più naturale ai mancini, ma potrebbe essere anche un esterno che sia destro ma che abbia questa tendenza». In più, lo juventino è un attaccante che si è fatto un nome e, se dovesse sfumare Mahrez, non sarebbe una scommessa su cui puntare, ma un giocatore pronto all’uso che ben conosce la Serie A e la Champions League.
Con 30 milioni di euro si può convincere la Juventus a cederlo alla rivale per lo scudetto con cui fare affari è tutt’altro che un tabù. Piace Castillejo del Villareal, mancino classe ’95, mentre calano le quotazioni di Emre Mor. Il procuratore era stato a Trigoria un mesetto fa (a testimoniarlo una foto pubblicata su Instagram), Monchi ha ascoltato ma non ha fatto la mossa finale. La voce di una prima offerta da 20 milioni recapitata al Borussia Dortmund era stata fatta circolare dall’entourage.
«Oggi è Mor, ieri Rodrigo Caio. Sono tutti interessanti e possibili obiettivi della Roma. Ma non voglio creare confusione», ha sintetizzato il diesse spagnolo. «La priorità – ha ribadito – è l’esterno d’attacco, ma non significa che non prenderemo un centrale di difesa. In quanto alle partenze, stiamo cercando il meglio per i vari Gyomber, Vainqueur, Castan e Iturbe. Sono ottimista, loro sono persone oltre che giocatori e non manderemo nessuno in una destinazione non gradita». Manolas stava per volare in Russia, ora ha fatto un patto con Monchi per restare: «Ho parlato con lui e gli ho trasmesso la nostra idea. I tempi li detterà il club, si parte da una fiducia reciproca».
(Il Tempo – E. Menghi)
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