CALCIOMERCATO ROMA MONCHI – È come se si fosse tolto un peso: «Avevo detto che avrei preso uno più forte di Malcom, ma non ho detto in quale ruolo. Bene, è arrivato. Nzonzi è più forte». Nel giorno della presentazione del mediano francese, Monchi si prende una piccola rivincita. E poco importa se il brasiliano era l’esterno destro di piede mancino che Di Francesco va chiedendo ormai da 14 mesi mentre Nzonzi è il centrale di centrocampo che dovrà alternarsi con De Rossi.
Il ds gonfia il petto e ricorda: «Oltre a Under, abbiamo tanti giocatori che possono giocare a destra come Kluivert, El Shaarawy, Perotti, Schick. C’è anche Florenzi. Forse è il ruolo con più interpreti». Una spiegazione che non convince completamente ma tant’è: a meno di 24 ore al termine del mercato il tecnico difficilmente sarà accontentato. Monchi però rilancia: «Non siamo una squadra che vende soltanto, siamo la terza che ha speso di più. Non ho mai avuto un no dalla società per i nomi che volevo e mi piacerebbe che questo messaggio arrivasse fuori da qui. Abbiamo preso tanti giocatori, poi il campionato dirà se abbiamo sbagliato o no. E in quel caso sarà solo colpa mia».
INSIEME A DE ROSSI Come sempre capita, ci mette la faccia. Lo aveva fatto per Santon, derogando al cliché abituale per i nuovi arrivi e decidendo di andarlo ad accogliere personalmente all’aeroporto. Figuriamoci oggi con a fianco un campione del mondo. Vicino a lui, infatti, siede Nzonzi, rigorosamente senza apostrofo. Il francese appare un ragazzo molto timido, almeno davanti ai microfoni. Sotto lo sguardo serio e vigile di papà Fidele, seduto all’ultima fila della sala conferenze a Trigoria che scruta minaccioso chiunque ponga una domanda al figlio, l’ex Siviglia si presenta: «Sono un centrocampista centrale, questo è chiaro, anche se in passato ho giocato in altri ruoli in mediana. Il mio compito è quello di recuperare palloni e far giocare la squadra».
In pratica, il ruolo di De Rossi. La concorrenza, però, non lo spaventa. Per informazioni, chiedere a Kantè nella Francia: «Sono entrambi due grandi calciatori, anche se è impossibile paragonarli tra di loro, sono due profili molto diversi. Ma penso di poter anche di poter coesistere con loro. In nazionale, per esempio, con la Danimarca ho giocato titolare al fianco di Kanté e chissà che qui non accada anche con Daniele». Difficile, a meno che Di Francesco non viri sul 4-2-3-1, con i due mediani davanti alla difesa.
ESUBERI IN PARTENZA La palla torna a Monchi (oggi a Milano), che regala un primo giudizio sul mercato: «Con l’arrivo di Nzonzi, abbiamo fatto quello che pensavamo fosse giusto per costruire una squadra più forte possibile. Sono contento, abbiamo fatto quello che avevamo in testa». Il ds parla al passato, come se in entrata i giochi fossero chiusi. «Non è proprio così, perché non so che accadrà nelle prossime ore», tende a rimarcare in un secondo momento «ma è molto, molto difficile».
Il riferimento è a qualche colpo in extremis. L’impressione è che soltanto se riuscisse a piazzare qualche esubero, potrebbe regalare un ultimo acquisto a Di Francesco. Il riferimento non è nemmeno troppo rivolto a Gonalons (sondaggio del Siviglia) o ai giovani Coric e Zaniolo (l’ex nerazzurro è conteso da Chievo, Frosinone, Cagliari e Spal), quanto a Perotti e/o Juan Jesus. In difesa, ad esempio, se il brasiliano accettasse il Torino, (ipotesi remota, ndc) sarebbe pronto Maidana, centrale classe ’96 dell’Atletico Mineiro. Senza la partenza dell’argentino, invece, Marlos rimarrà allo Shakhtar.
(Il Messaggero – S. Carina)
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