CALCIOMERCATO AS ROMA MORATA – L’estate romana in un mare di sanzioni. Nessun patteggiamento per il caso Mourinho, che in Serie A sconterà 10 giorni di squalifica per gli insulti rivolti all’arbitro Chiffi nel postpartita di Monza-Roma, scrive La Repubblica.
È quanto disposto dal tribunale federale: il portoghese salterà le prime due giornate del campionato. Più 50 mila euro di multa, sia per la società sia per il tecnico, appena bacchettati pure dall’Uefa con ammende e squalifica di quattro giornate all’allenatore per le offese all’arbitro Taylor.
Restando in tema, la Roma vuole evitare le sanzioni per l’eventuale infrazione del fair play finanziario, ma, almeno questo caso, sembra archiviato. Le cessioni di Tahirovic, Kluivert, Volpato e Missori hanno fruttato quasi 30 milioni, quanto necessario per rientrare nei paletti Uefa entro il 30 giugno, termine per la chiusura del bilancio. Mancano pochi milioni, che Tiago Pinto vuole colmare vendendo Carles Pérez al Celta Vigo, dove era stato girato in prestito.
Il nodo del mercato rimane l’attacco. Abraham tornerà in campo solo nel 2024 e Belotti non sarà il titolare. Il ritorno a Trigoria di Scamacca è ostacolato dalla dirigenza del West Ham, che non apre al prestito e pretende 35 milioni. Da qui la virata su Alvaro Morata, che con l’Atletico Madrid ha rinnovato fino al 2026. La novità è che il contratto dello spagnolo non prevede alcuna clausola rescissoria, un fatto insolito per la Liga.
Nel 2018 era stato Muniain a creare un precedente in deroga al regio decreto spagnolo che impone per tutti i calciatori questa formula. Per Morata si era parlato inizialmente di una clausola da 10 milioni, che, unita alle basse pretese del calciatore sull’ingaggio, aveva spinto Roma e Milan a fiondarsi sullo spagnolo. L’assenza di una clausola rischia di complicare i piani. A meno che l’Atletico Madrid non si convinca a cedere a formule poco dispendiose.
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