Mourinho: “A Zaniolo ora consiglio di andarsene all’estero”

ULTIME NOTIZIE AS ROMA BOLOGNA MOURINHO ZANIOLO – Diavolo di un Mourinho. La Roma perde il 6° match di campionato in 15 giornate, ha il bottino di punti più basso delle ultime 10 stagioni – ad eccezione della 2018-19 – e ora vede il Bologna dell’amico Mihajlovic a una lunghezza di distanza, eppure riesce a rubare la scena a tutti, non accettando domande e lanciando una nuova polemica arbitrale con risvolti di mercato, scrive La Gazzetta dello Sport.

Protagonista Nicolò Zaniolo, che lo Special One vede vessato da arbitri e avversari, che per questo consiglia di andare via. «Se io fossi in lui, comincerei a pensare che in Serie A è difficile giocare – dichiara -. Parlo contro me stesso, ma io al posto di Zaniolo inizierei a riflettere sul fatto che non è il caso di rimanere tanto tempo in Italia perché mi sento male per lui per quello che deve subire. Consiglio a Nicolò di andare all’estero perché qui in Serie A per lui sta diventando impossibile».

Anche di questo, a fine partita, è andato a parlare con l’arbitro Pairetto che, dopo averlo ammonito in campo per proteste, ha accettato il confronto. «Sulla mia situazione personale e il mio giallo, siccome Pairetto ha parlato con me dopo la partita, non ho bisogno di commentare».

Anche se la questione Zaniolo e i gialli «pesanti» ad Abraham e Karsdorp – che salteranno l’Inter, così come l’infortunato El Shaarawy – lo costringeranno a miracoli. Soprattutto il giallo dell’inglese («ammonizione vergognosa, avevo subito io il fallo», scrive sui social) non è stato affatto digerito, anche se Smalling commenta: «Sconfitta frustrante, hanno vinto con un solo tiro, ma se vogliamo arrivare al top, occorre vincere partite così».

Sull’altro fronte, brillano il gol di Svanberg e la compostezza di Mihajlovic, che perde Arnautovic per infortunio (l’austriaco rischia di tornare a gennaio). «Rispetto alla stagione passata siamo più aggressivi», dice lo svedese. Il tecnico del Bologna invece spiega: «Siamo stati fortunati, ma la sorte ce la siamo meritata. Su Arnautovic non siamo ottimisti, e ci troviamo in difficoltà perché non abbiamo cambi». I titoli di coda sono di pieno fair play: «Mou è il migliore e anche la squadra, ma non vincono sempre i più forti. Il calcio è imprevedibile».