Josè Mourinho, Zeki Celik

AS ROMA NEWS MOURINHO KARSDORP – I primi segnali di cedimento, l’altro ieri, alla vigilia della trasferta di Reggio Emilia scrivono Alessandro Angeloni e Stefano Carina su Il Messaggero. Josè Mourinho attacca un po’ tutti, chi più (Abraham) chi meno, parlando di una crescita che per molti non è arrivata. Poi, dopo il pari anemico con il Sassuolo, esplode e parla addirittura di “tradimento”, scrive Il Messaggero.

Josè come Gesù. “Mi dispiace perché lo sforzo è stato tradito da un giocatore con un atteggiamento non professionale. Non mi avete visto parlare così di Ibañez dopo la gara contro la Lazio perché l’atteggiamento era top, l’errore fa parte del gioco, i calciatori sanno che possono sbagliare. Siamo una famiglia e come tale dobbiamo sorreggerci. L’atteggiamento non professionale invece mi dispiace, è una storia diversa. Quando sei professioni- sta di qualcosa, non solo del calcio, devi rispettare chi rappresenti, chi lavora con te, dando il massimo come tutti. È l’unico motivo per cui sono dispiaciuto perché sento questa sensazione, anche perché conosco il processo dietro l’atteggiamento. Chi è? Non ve lo dico”.

Non serve. Non fa il nome ma il ritratto che ne esce è meglio di un identikit. Il calciatore è Karsdorp. Il processo al quale fa riferimento il tecnico portoghese è semplice: non gioco, perché penso di pagare il modo cui ho reagito alla sostituzione nel derby, senza fermarmi in panchina, e quando entro lo faccio con sufficienza, dando il via alla rete del pari. Senza contare che prima di dare il cambio a Celik, l’olandese avrà perso almeno un paio di minuti nel vestirsi, con il team manager Cardini più volte a cercare l’ok dell’olandese per chiamare la sostituzione. José, quindi, come Gesù.

Il tecnico ha gli occhi neri di rabbia, parla e racconta, è un continuo accusare, come se il flusso da sabato non si fosse fermato. E il pareggio con il Sassuolo è solo un intervallo, anche poco gradito. Atteggiamento sbagliato, quindi, prima, durante e dopo la partita. L’invito, addirittura, da parte del tecnico di trovarsi una squadra a gennaio, un qualcosa che, per stessa ammissione dello Special, sarà anche difficile: “Gliel’ho detto in faccia. Trovati una squadra ma non penso sarà facile”. Quindi, traditore e nemmeno troppo forte da attirare attenzioni di altri club.



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