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Rassegna stampa

Mourinho chiude la porta: in attesa dei nuovi la Roma in difesa è in stile Special One

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ULTIME NOTIZIE AS ROMA MOURINHO – Stella, primadonna, leader, ma anche primo difensore, prima muraglia su cui far infrangere tutti i problemi. Ingaggiando José Mourinho, la Roma ha trovato in una sola persona tutto questo. Basti pensare alla gestione del caso Zaniolo, scrive La Gazzetta dello Sport.

Alla reazione un po’ sopra le righe del ragazzo in campo, ha replicato prima invitandolo alla calma (in campo) e poi dicendo: ci penso io (fuori). Detto fatto, col tecnico che è andato a parlare con i giocatori della Triestina (che peraltro hanno replicato).

Morale: niente di grave e tutto sotto controllo. Si spera che avvenga così anche col Covid nel ritiro in Portogallo dalla prossima settimana, che preoccupa la società, ma forse si confida sui poteri taumaturgici dello Special One anche in questo campo, che peraltro ha destabilizzato un po’ la Capitale. Nella notte fra mercoledì e giovedì, infatti, la solita festa dei tifosi giallorossi per la fondazione del club (94 anni) ha creato assembramenti senza prudenza, irritando molto le autorità sanitarie cittadine.

Ma la febbre Mourinho pare giustificare qualsiasi cosa, anche perché i risultati – almeno in campo – cominciano a vedersi. Pensiamo alla difesa. Nella scorsa stagione in campionato aveva subito 58 gol. Una enormità. Correre ai ripari, insomma, è stato doveroso. Così, nelle prime tre uscite stagionali – giocate contro Montecatini, Ternata e Triestina – non solo la squadra giallorossa non ha subito neppure una rete, ma il portiere Fuzato non è mai stato neppure impegnato davvero. Segno che la nuova cura portoghese evidentemente sta funzionando.

Se vogliamo, il rovescio della medaglia è che in attacco – fatto salvo l’impegno contro i toscani, che però giocano in Eccellenza – la Roma non ha costruito moltissimo, nonostante l’attacco, in fondo, sia il reparto più “vero”. Ma al momento la filosofia dello Special One sembra chiara, e l’ha rivelata lo stesso Zalewski, cioè il match winner dell’1-0 di due giorni fa: «Il mister ci ha detto che vuole vincere anche le amichevoli».

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Proprio per questo, grazie alle strategie del portoghese, la retroguardia dimostra di saper conservare ciò che l’attacco crea, poco o tanto che sia al momento. Non basta, forse il meglio deve ancora arrivare, visto che il portiere titolare, Rui Patricio, esordirà solo domenica col Debrecen, Granit Xhaka, deve ancora lasciare l’Arsenal (Mourinho spera di averlo già dalla prossima settimana) e il terzino Mathias Viña, si aggregherà solo in Portogallo. C’è infatti un problema sulla modalità di pagamento, anche se il difensore ha già l’accordo per un quadriennale da 1,5 milioni più bonus.

Insomma, per il vero bunker bisognerà attendere. Ma le nuove mosse sullo scacchiere cominciano a intravedersi. Ad esempio, lo schieramento a tre della retroguardia quando s’imposta, con la posizione molto alta dei terzini, che consente – soprattutto a Zaniolo – di puntare da destra verso il centro del campo. Ovvio che i meccanismi sono tutti da perfezionare, e questo sarà possibile soprattutto quando la condizione fisica sarà quella ideale. Domenica comunque, nell’amichevole di Frosinone contro il Debrecen – la prima aperta ai tifosi in possesso di «green pass» – si attendono progressi. E se tre indizi fanno una prova, una quarta partita senza gol al passivo, darebbe quasi la certezza che la nuova Roma, in difesa, ha già svoltato.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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