CALCIOMERCATO AS ROMA VINA – Forse il tempo delle parole sta terminando. La Roma lunedì prossimo si trasferirà in Algarve, davanti all’Oceano Atlantico, per respirare salsedine e speranze. Proprio per questo José Mourinho ha bisogno che la squadra che ha in mente – al momento, non destinata a dominare l’Europa ma solo a risalire in posizioni consone alle proprie ambizioni – abbia però quella fisionomia che chiede, scrive La Gazzetta dello Sport.
Le persone che gli sono vicine raccontano che probabilmente l’allenatore portoghese ha capito che il lavoro sarà più impegnativo di quello che aveva supposto. Per questo, quando comincerà la seconda parte del ritiro nella sua terra, vorrebbe che – dopo Rui Patricio, da ieri già al lavoro – anche il nuovo terzino sinistro e il nuovo centrocampista d’ordine abbiano già un nome, un cognome e un contratto già firmato.
Intendiamoci, il general manager Tiago Pinto non sta battendo la fiacca. Il problema è che mettere le mani sui due giocatori voluti dallo Special One – che pure non ha chiesto, come ai bei tempi, i top mondiali nel ruolo – è più complicato di quanto si potesse pensare. Occhio, però, perché nelle ultime ore stanno finalmente arrivando segnali positivi.
L’Arsenal ha finalmente acquistato Lokonga dall’Anderlecht e questo potrebbe sbloccare la cessione di Granit Xhaka, che da tempo ha ormai trovato un accordo col club giallorosso, con cui è pronto a firmare un quadriennale. La società londinese, però, fra fisso e bonus, non intende scendere sotto la richiesta di 20 milioni complessivi.
Probabilmente le modalità di pagamento saranno la chiave che consentirà a Pinto di chiudere l’affare e regalare il ventottenne capitano della Svizzera a Mourinho, ma tutto sarebbe stato molto più agevole se il general manager non avesse dovuto occuparsi anche del sostituto di Leonardo Spinazzola. Il terzino azzurro ha tolto i punti solo due giorni fa e ieri si è recato dalle forze dell’ordine per il profilo social hackerato della moglie Miriam, ma la sua scommessa è il ritorno in campo il prima possibile. Quello che desidera la Roma, che però ha bisogno di un sostituto, al netto di Calafiori.
L’obiettivo chiaro è Matias Viña. L’accordo col Palmeiras – che chiede 15 milioni, dovendo cedere il 50 per cento della somma al Nacional Montevideo da cui l’aveva acquistato – potrebbe essere in dirittura d’arrivo sulla base di circa 11 milioni, più 2,5 milioni di bonus.
Insomma, il terzino uruguaiano, che vanta 16 presenze nelle file della sua nazionale, risponde all’identikit del giocatore che piace all’allenatore portoghese. In effetti, a 23 anni ha già vinto un campionato e una Supercoppa con il Nacional, una Libertadores e una Coppa del Brasile con lo stesso Palmeiras, Corsa e carattere non gli mancano. Quanto basta perché l’affare possa chiudersi.
D’altronde, ad agevolare le trattative c’è anche una cessione imminente, che potrebbe essere ufficializzata fra oggi e domani. Si tratta di Justin Kluivert, per il quale la Roma sta definendo la cessione in prestito con diritto di riscatto al Nizza. L’attaccante olandese era già stato inserito nella cosiddetta Lista B, cioè quei giocatori giallorossi che si alleneranno non con Mourinho, ma con alcuni membri del suo staff, rispettando logicamente il contratto.
Ieri e oggi, infatti, è arrivato il tempo delle visite mediche per i vari Nzonzi, Pedro, Fazio, Pastore e Santon, anche loro in lista B. Tutti pesi massimi dal punto di vista dell’ingaggio (pur con sfumature differenti), tutti atleti che ormai non rientrano più nei piani di Mourinho. Le cessioni, però, al momento si stanno presentando assai complicate e per sbloccarle non è escluso che i Friedkin debbano fare violenze al loro credo, che sarebbe quello di non liberare i calciatori in esubero pagando una buonuscita.
Dal punto di vista teorico, nulla da dire riguardo alla bontà della tesi. Bisognerà vedere poi se le crudeli necessità del mercato ad un certo punto non metteranno la proprietà nelle condizioni di fare scelte difficili. L’impressione generale, però, è che i prossimi sette giorni saranno decisivi su vari fronti. L’aria del Portogallo, infatti, per Mourinho dovrà avere anche profumo di novità.
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