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Rassegna stampa

Mourinho: “Continuo a chiedermi perché non rinnovo”

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AS ROMA NEWS ATALANTA MOURINHO«Mi sono fatto delle domande sul perché i Friedkin non mi abbiano proposto il rinnovo del contratto, ma non ho una risposta chiara». Il futuro di José Mourinho non è ancora definito, così per il tecnico portoghese è meglio concentrarsi sul presente e sul match contro l’Atalanta, questa sera (20.45, diretta tv su Dazn, arbitro Aureliano) all’Olimpico. Una partita contro un’avversaria per un posto in Champions che i giallorossi affronteranno ancora una volta in grande emergenza, scrive il Corriere della Sera.

«L’Atalanta ha qualità, esperienza, opzioni, è guidata da tanti anni dallo stesso allenatore. È una squadra che gioca a occhi chiusi, che capisce l’allenatore, che ha interpreti ideali per esprimere il proprio modo di giocare. Due anni fa abbiamo vinto, l’anno scorso invece abbiamo perso giocando una delle più belle partite in casa. Sarà sempre complicato, però noi siamo questi, tosti, non siamo facili per nessun avversario. Troviamo sempre la forza giusta nelle difficoltà. Anche loro sanno che non sarà un impegno facile».

A proposito delle assenze, a pesare di più è sicuramente quella di Smalling. «Se si allenasse con noi durante il mese di gennaio sarebbe una sorpresa positiva. Non me lo aspetto però. Questo infortunio interminabile dal punto di vista personale mi rovina la stagione. Anche il fatto che Sanches non sia mai stato disponibile è una situazione difficile. A centrocampo e in difesa siamo in difficoltà, la Coppa d’Africa ci ha complicato la vita».

Sull’ultimo arrivato, il giovane olandese Huijsen, lo Special One esprime un giudizio positivo. «Ha 18 anni e 10 minuti disputati in serie A, però è uno dei prospetti con più qualità in Europa. In futuro diventerà un grande calciatore e nella nostra situazione, che è difficile perché non abbiamo giocatori disponibili e abbiamo la limitazione del Financial Fair Play, è stata l’unica soluzione praticabile. Noi possiamo aiutarlo a crescere però non è un giocatore nostro, ma della Juventus. È disponibile, se dovrà giocare lo farà: come centrali abbiamo lui, Llorente e Mancini. Il resto sono elementi adattati».

In settimana è arrivato l’annuncio dell’addio di Tiago Pinto. «Fare considerazioni su un direttore non è per me, sono rispettoso delle gerarchie. Mi auguro il meglio per lui, e lui lo sa perché siamo amici, è stata una decisione sua che deve essere rispettata. Io tiferò sempre perché tutto gli vada bene».

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