Josè Mourinho

ULTIME NOTIZIE AS ROMA TORINO MOURINHO – La spinta dei 46 mila per rimanere in scia Champions. La Roma ci crede, forte dell’amore incondizionato della sua gente che anche questa sera farà registrare l’ennesimo sold-out in regime di capienza limitata al 75%. Un’onda emotiva che insieme all’undici scelto da Mourinho dovrà travolgere il Torino di Juric, seconda difesa del campionato (13 gol subiti), scrive Il Messaggero.

Squadra, quella granata, che nelle ultime 5 gare ha il quarto rendimento della serie A (9 punti) ma che in trasferta arriva da tre ko consecutivi per 1-0 (Napoli, Milan e Spezia). José, solleticato sull’argomento-tifo, si lascia andare: «Questo amore lo conoscevo, me l’aspettavo e l’ho sentito da subito. I nostri tifosi non hanno visto solo vittorie, abbiamo perso o giocato male ma loro vengono comunque. Perché? Semplice, vedono una squadra che gioca per loro. Questo al tifoso fa sentire empatia e connessione. Così è più bello. Ed è per questa ragione che anche in Conference sono stati tanti nonostante la pioggia. Sentiamo la responsabilità di questa euforia e la cosa ci piace».

In effetti riempire lo stadio con oltre 30mila persone, di giovedì, con temporale annesso, contro il modestissimo Zorya, non è da tutti. La Roma viaggia in stagione ad una media di 36mila presenze (36.100, per la precisione) – dietro Milan (37.870) e Inter (43.409) che hanno però un impianto più grande – con 5 sold-out stagionali già alle spalle: al 75% con Milan e Napoli, al 50% con Cska Sofia, Empoli e Udinese. Il sesto arriverà oggi, il settimo è già prenotato per sabato prossimo contro l’Inter.

Passione che va però alimentata con un’altra vittoria. L’acuto di Zapata contro la Juventus ha regalato all’Atalanta 6 punti di vantaggio. Un gap che va immediatamente dimezzato. Contro i granata serve quindi vincere. Mourinho finge di non conoscere le statistiche della squadra, ma la Roma ha segnato 14 dei 23 gol totali negli ultimi 15 minuti dei due tempi (7 e 7): «Davvero? Non ci avevo fatto caso. L’importante è segnare, se lo facciamo prima ancora meglio», sorride.

Peccato che ancora una volta sia in emergenza. Prima la difesa ora il centrocampo. Non ci sono infatti né Cristante (ancora positivo, come Villar) né Veretout (squalificato). Così, tra venerdì e ieri, il tecnico ha provato due formazioni. La prima, più offensiva, confermando Perez e Mkhitaryan nel 3-5-2 vicino al rientrante Pellegrini più El Shaarawy a sinistra (in ballottaggio con Viña).

L’altra con il 4-2-3-1, alzando Mancini in mediana (con l’esclusione di Perez) vicino al capitano e l’inserimento in difesa del terzino uruguaiano: «Certo che Gianluca può giocare a centrocampo. Soprattutto ora che abbiamo tutti i difensori centrali disponibili». Vedremo. Comunque, al di là dei numeri, José traccia la via: «Il Torino difende bene, è un bell’esempio di stile di gioco difensivo. Dovremo attaccare bene per riuscire a fare gol. Servirà una partita di qualità offensiva». Con l’Olimpico a spingere, tutto è possibile.



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