AS ROMA NEWS MOURINHO CHAMPIONS – Era l’occasione giusta, quella in cui la Roma avrebbe dovuto fare il definitivo salto di qualità. Perché arrivare da secondi in classifica alla sfida di domenica prossima contro la Juventus avrebbe cambiato tanto, anche a livello psicologico, scrive La Gazzetta dello Sport.
Ed invece la Roma ha fallito ancora una volta il passaggio chiave, quello che dovrebbe sancire la sua maturità e che ci si aspetterebbe da una squadra allenata da un guru come Mourinho: era successo ad inizio anno con lo scivolone di Udine (0-4), si era ripetuto prima del Mondiale con i due pareggi con Sassuolo e Torino (entrambi per 1-1) e si è confermato adesso, prima con il pari di Lecce (1-1) e poi con la sconfitta di martedì per 2-1 in casa della Cremonese che l’aveva già umiliata in Coppa Italia. E da un’ipoteca sulla Champions ora la Roma si ritrova quinta, fuori dalla coppa che conta di più.
Insomma ancora niente è perduto, ci mancherebbe, anche perché il quarto posto è distante appena un punto. Quel che preoccupa, invece, è che dopo un anno e mezzo di Mourinho la Roma non è ancora riuscita ad acquisire la mentalità, il carattere e la determinazione del suo allenatore.
Basti pensare che martedì davanti c’era quella Cremonese che aveva appunto negato alla Roma i sogni di gloria in Coppa Italia (con una potenziale finale da giocare in casa a portata di mano) e sarebbe dovuto bastare questo per entrare in campo con una voglia di rivalsa. Ed invece «in campo c’era una squadra che sembrava giocare la partita della vita e un’altra no», ha detto nella pancia dello Zini lo stesso Mourinho. Ma il complimento era per la Cremonese. E così la Roma si è ritrovata a vivere un altro passaggio a vuoto che potrebbe mettere a rischio la qualificazione alla prossima Champions League in una stagione molto favorevole, vista la penalizzazione alla Juventus e i balbettii dell’Atalanta.
E senza la Champions, è assai probabile che le strade della Roma e di José Mourinho si dividano prima del previsto. La scadenza naturale del contratto è giugno 2024, ma se la Roma non dovesse entrare tra le prima 4 a fine stagione i saluti tra i Friedkin e l’allenatore portoghese sarebbero probabili. Il club perché deluso dai risultati, il tecnico perché senza Champions gli investimenti sarebbero ridotti.
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