È giusto usare un ragazzino di 19 anni, arrivato a Roma un anno fa dopo un’infanzia difficile, come un esempio vivente? A novembre, Felix Afena Gyan era il ragazzo volenteroso da premiare per il suo impegno, che aveva prodotto grazie a due gol la vittoria sul campo del Genoa. Lo strumento per dire a tutta la squadra “prendete esempio”. Un’ostentazione. Come la punizione di oggi, scrive La Repubblica.
Lunedì Mourinho ha usato di nuovo Felix, ma per mandare un altro avviso ai naviganti: chi sbaglia, paga. Esponendolo alla gogna pubblica, dopo averlo pubblicamente esaltato. Poco importa che Zaniolo ed El Shaarawy avessero fatto lo stesso, una settimana prima, con presenze in discoteca documentate nella notte dopo una partitaccia della squadra a cui non avevano potuto partecipare.
Forse, agli occhi di Mourinho, quello di Felix è stato una sorta di tradimento, dopo tutto ciò che aveva fatto per il ragazzo. O magari ha semplicemente colto, nel reiterarsi di questa abitudine, una pericolosa deriva da arginare con le brutte. Come per dire al resto del gruppo “vi interessa davvero della Roma?“.
Restano però domande inevase: è giusto punire un ragazzo che dalla trasferta di La Spezia era stato escluso per un infortunio e non per qualche capriccio? È giusto punire lui per la sua età rispetto ai più grandi e ricchi compagni? O è soltanto un po’ più facile?
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