ULTIME NOTIZIE AS ROMA SAMPDORIA MOURINHO – Chissà cosa gli passerà in mente oggi pomeriggio, quando si ritroverà di fronte quelle maglie e quei colori. Perché se c’è un’avversaria che ha marchiato a fuoco i due anni di Mourinho in Italia con l’Inter quella è proprio la Sampdoria. Ad iniziare da quel 20 febbraio 2010, quando a San Siro José fece il gesto delle manette, scrive La Gazzetta dello Sport.
L’Inter si giocava il titolo a distanza proprio con la Roma, Tagliavento cacciò nel primo tempo Samuel e Cordoba e quando sventolò il giallo invece del rosso a Pazzini, Mourinho verificò di essere a favore di telecamera e si lanciò in quel gesto che resta tra quelli leggendari del mondo del calcio e – di certo – una delle icone dell’interismo: le manette, come segnale di protesta all’arbitro, al sistema, forse al mondo intero, quasi come un prigioniero politico. Quel giorno Mourinho colpì nel segno, dando il massimo delle carica per il rush finale verso il Triplete non solo alla sua squadra, ma un po’ a tutto il popolo interista.
«Le scuse? Non sono mai arrivate, ma credo che rivedendolo anche lui non sia stato contento di quel gesto», ha detto pochi mesi fa lo stesso Tagliavento, ricordando l’episodio incriminato. Quella partita con la Sampdoria alla fine si concluse 0-0, ma Mou quel giorno non poteva sapere che poco dopo sarebbe stata proprio la squadra blucerchiata a regalargli lo scudetto su un piatto d’oro. Di più, fu proprio Pazzini, l’uomo che indirettamente lo provocò verso il gesto delle manette.
Già, perché la Sampdoria il 26 aprile vinse per 2-1 in casa di una Roma lanciatissima e che contendeva il titolo proprio ai nerazzurri in un accesissimo testa a testa. Ed a segnare quei due gol fu Pazzini, in uno degli psicodrammi classici della storia giallorossa. Quel giorno la Roma perse lo scudetto e l’Inter gli mise le mani addosso. La Sampdoria, di fatto, restituì a Mourinho quello che gli aveva tolto un paio di mesi prima. E probabilmente anche molto di più, visto che senza quella sconfitta la Roma di Ranieri forse avrebbe prevalso nel duello finale.
Ma la Sampdoria per Mou aveva segnato una tappa importante anche nella sua prima stagione italiana. Era il 4 marzo 2009 e a Marassi si giocava la semifinale di andata di Coppa Italia. L’Inter perse 3-0, smarrendo di fatto la strada per la finalissima (al ritorno non le bastò infatti la vittoria per 1-0). “E adesso capite perché giocano sempre gli stessi e non me lo chiederete più”, disse a fine gara Mou ai giornalisti. Triste presagio di quanto detto – e successo – con la Roma a Bodo, quando José disse più o meno le stesse cose. La Samp era nel destino, la sperenza è che stasera a lasciare il segno sia Mou e non lei…
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