ULTIME NOTIZIE AS ROMA SASSUOLO MOURINHO – «È stata la corsa di un bambino, quella di uno di 12-13 anni che inizia a sognare con il mondo del calcio». Ma è stata soprattutto una corsa bellissima, istintiva, straripante di emozioni condensate in quei 40 metri che ha percorso con il cuore in gola per festeggiare con i suoi ragazzi sotto la Curva Sud, scrive La Gazzetta dello Sport.
Ed è stata una corsa che non dimenticherà mai, esattamente come la sua panchina numero mille. «Vero, per me era una gara speciale, la ricorderò in eterno – dice Mourinho –. Poteva finire 6-6 o 7-7 o il Sassuolo poteva vincere 2-1 come abbiamo fatto noi. Loro sono una grande squadra. Rui Patricio ha fatto due parate incredibili, noi abbiamo sbagliato 2-3 gol a porta vuota. Sono felice per la vittoria e per la mentalità della squadra, sono tre punti veramente importanti. Forse è stato lui che sta di là (il riferimento è a Dio, ndr) a decidere che io non avessi un brutto ricordo per queste mille partite».
E alla fine Mou si divide anche tra la voglia di osare e la mancanza di esperienza. «Dopo l’1-1 ho voluto rischiare, potevamo vincere ma abbiamo lasciato spazio ai loro contrattacchi – continua il portoghese -. E’ un rischio che ti puoi prendere quando c’è fiducia e autostima e quando hai questi tifosi che ti spingono. La Serie A è difficile, diversa da quella che avevo lasciato. Ora ci sono due squadre top, ma noi e altre 8-9 che hanno qualità. E anche le altre giocano a calcio, non ci sono più le squadre che pensano solo a difendersi. Reynolds? Karsdorp era morto, ma non avevo altre scelte. Guardate chi ha messo dentro Inzaghi oggi, per noi la situazione è diversa. L’Inter mette Dumfries, la Juve Danilo o De Ligt. Noi abbiamo ragazzi che devono ancora crescere».
El Shaarawy non è tra questi, ma sta crescendo come rendimento. «Era tanto tempo che non vivevo un’emozione così, è stato fantastico – dice il Faraone – Sono i momenti per cui vale la pena aspettare e farsi trovare pronti. L’atmosfera era magica, nell’ambiente c’è tanto entusiasmo. La corsa di Mou? Speciale».
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