ULTIME NOTIZIE AS ROMA MOURINHO – Che possa essere un derby pieno di scintille – e non solo di titoli – lo dimostra quell’unico precedente tra Mourinho e Sarri. Era il 20 ottobre 2018 e l’allenatore della Roma tornava a Stamford Bridge alla guida del Manchester United. Avanti 2-1, subì il pareggio di Barkley al sesto minuto di recupero. Ad esultare tutti i tifosi del Chelsea ma soprattutto Marco Ianni, il tattico di Sarri (e alla Lazio ci sarà anche lui…), proprio in faccia a Mou, per schernirlo, scrive La Gazzetta dello Sport.
Apriti cielo, ci fu un minuto di fuoco, con la rissa tra le due panchine sfiorata a più riprese. Alla fine Mourinho e Sarri si chiarirono, con il portoghese che accettò le scuse del nuovo allenatore della Lazio. «Ianni e Sarri si sono scusati – disse a fine gara Mou –. Anche io in carriera ho commesso degli errori e non ho certo intenzione di uccidere qualcuno per quel che ha fatto». Ci mancherebbe altro. Di certo, però, nel prossimo derby peserà (eccome…) anche quell’episodio lì.
Insomma, l’arrivo di Sarri sulla panchina biancoceleste ha riacceso ancora di più la rivalità cittadina. Non fosse altro, poi, perché prima dell’annuncio a sorpresa dell’allenatore portoghese la Roma stava trattando proprio con Maurizio Sarri. Sembra già un’era fa, potere dello tsunami mediatico successivo all’ufficialità del portoghese.
«Non ho ancora deciso dove andrò a vivere a Roma – ha detto ieri José –. Sono molto emozionato, ho sentito un grande legame e una grande empatia con i Friedkin. Non è solo la sensazione di lavorare per loro, ma quella di lavorare con loro. C’è molto da fare. Uso tanto Zoom, mi piace vedere e vivere le persone per organizzare le cose». E infatti Mou sta lavorando tutti i giorni per far sì che il 6 luglio – il giorno del via del ritiro della Roma – sia tutto okay.
E quanto lui ci tenga a far bene, anche a livello filosofico, lo dimostra quando parla dei suoi trofei: «Sono 25 e mezzo. Dove il mezzo è la finale che non ho giocato con il Tottenham. Avere la possibilità di vincere un trofeo con un club che non ne ha vinti molti era un sogno». Ecco spiegato (anche) perché ha scelto la Roma, perché sa che vincere nella Capitale – se succedesse – sarebbe una sensazione meravigliosa, di quelle che sa dare solo un popolo come quello giallorosso.
Nel frattempo Mou si sta immaginando anche la Roma. Giocherà con il 4-2-3-1, avrà gente muscolare e ben strutturata fisicamente. Lavorerà sulla corsa e sulle ripartenze, con la fase di transizione basilare. E sarà una Roma che dovrà cogliere l’attimo, capire quando osare e quando temporeggiare. Ovviamente molto sarà legato anche al ritorno di Zaniolo, che Mou voleva già al Tottenham e che considera uno dei talenti più fulgidi del calcio europeo. Ma il portoghese proverà a capire anche se potrà esserci spazio per Under, prossimo euro-avversario dell’Italia, con il turco che ieri ha ammesso: «Uno dei miei più grandi sogni fin da bambino era lavorare con Mou».
E tra le tante riunioni di questi giorni, Mou ha partecipato pure a quella della ristrutturazione del settore giovanile. Da ieri è ufficiale l’arrivo di Vincenzo Vergine come nuovo responsabile. Bruno Conti si occuperà delle squadre che vanno dall’Under 11 all’Under 16, Lo Schiavo delle Under 17 e 18, mentre Manfré e Stefano Desideri saranno i responsabili della scuola calcio. Morgan De Sanctis, di fatto, diventa il vice di Tiago Pinto e si occuperà dei contratti dei ragazzi del vivaio, della transizione dei ragazzi dalla Primavera alla prima squadra, della partnership con club stranieri e del mercato dei giocatori che non rientrano più nei programmi della Roma. Il tutto, ovviamente, con l’avallo di Mou…
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