Josè Mourinho

AS ROMA NEWS BAYER LEVERKUSEN MOURINHO – Dall’altra parte della strada, impervia quanto stimolante, c’è la nona finale europea della carriera. Budapest, che nomina più volte. Un approdo, una possibilità. Arrivare in fondo a una coppa per lui è quasi garanzia di successo: José Mourinho l’ha fatto cinque volte – due in Champions, due in Euroleague e una in Conference – vincendo sempre, scrive il Corriere dello Sport.

Ha perso solo dopo, tre su tre, nel master chiamato Supercoppa. E allora, nonostante tutte le difficoltà di organico e i dubbi su Dybala, l’umore della vigilia è buono. Mourinho sembra scommettere sulla Roma, la sua Roma, che ha un’anima enorme anche se spesso si ferisce da sola: «Se chiudiamo la stagione fuori dalle prime quattro e veniamo eliminati dal Bayer Leverkusen, molti di voi diranno che la stagione è stata negativa. Io dico che comunque è stata una stagione fantastica».

Non è un modo per adagiarsi sul più bello. Figuratevi se uno come Mourinho si accontenta del brodino proprio dopo aver sentito il profumo della bistecca. Ma la sua opinione sulla squadra resta la solita: «Mi avete spesso domandato quali fossero gli obiettivi della Roma. E io ho sempre risposto: dipende. Se la rosa è al completo, ha qualità per competere. Se però mancano giocatori come Smalling e Dybala, diventa difficile perché non abbiamo ricambi dello stesso livello. Non è una critica alla società, è un fatto. Per il fair play finanziario abbiamo dovuto escludere Solbakken dalla lista Uefa. Se io avessi giocato solo per il campionato, adesso sarei sicuramente secondo o terzo o quarto. Se avessi giocato solo per l’Europa League, avrei meno infortuni e stanchezza ora. Ma la verità è che giocando ogni tre giorni senza avere 25 calciatori intercambiabili abbiamo raggiunto obiettivi fantastici complicando la gestione. In un certo senso siamo vittime di noi stessi ma siamo qui e proveremo a insistere».

Mourinho è comunque convinto che il Bayer Leverkusen si possa battere: «Cercheremo di fare un buon risultato, con la spinta della nostra gente, per andare in Germania a giocarci la qualificazione. Abbiamo l’esperienza sufficiente per non sentire la pressione. Loro hanno riposato la scorsa settimana e noi no, perché in Italia nessuno immaginava che potessimo portare cinque squadre in semifinale. Invece se andremo in finale sarà un risultato storico per la Roma. In caso contrario qualcuno sarà contento. Anzi più di qualcuno».

Al gruppo ha lasciato anche la serata libera: «Non c’è bisogno stavolta di andare in ritiro perché i ragazzi hanno fatto tutto quello che dovevano. Anche gli infortunati mi chiedono di andare in panchina ma non potrò accontentarli perché in Europa ne posso portare solo 12 in lista».

O la va o la spacca, quindi: «Se non arriveremo a Budapest non potremo rimproverarci niente perché abbiamo dato tutto quello che avevamo. Se invece eliminiamo il Bayer festeggeremo». Servirà molta attenzione al contropiede: «Il Leverkusen ha 5-6 giocatori che potrebbero battere Jacobs sui 100 metri alle Olimpiadi. Sono velocissimi. Dovremo occuparci di questa cosa».

I Friedkin aspettano le sue mosse per la prossima stagione. Mourinho alle ipotesi di addio concede solo una battuta legata alle voci su un interessamento del Psg: «Se mi hanno cercato, non mi hanno trovato perché io non ho avuto contatti con nessuno». Ed è vero. Così come è vero che il Psg, nella persona dell’amico diesse Campos, pensi a lui per la successione a Galtier.



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