Josè Mourinho

ULTIME NOTIZIE AS ROMA MOURINHO – Mou guarda in casa sua e non in quella degli altri. Pensa alla trasferta di Salerno, contro una neopromossa che chiuderà tutti gli spazi e alla gestione del gruppo. Soprattutto degli esuberi, scrive il Corriere della Sera. Non casca, invece, nel tranello della domanda sulla partenza di Cristiano Ronaldo: «Può incidere nella corsa scudetto? Non è una domanda per me, chiedete a Inzaghi».

Lo aveva detto dopo la vittoria contro il Trabzonspor: l’entusiasmo della gente non mi influenzerà. Ieri lo ha ribadito. Non è il momento di caricare la squadra di pressioni anche perché il lavoro di Tiago Pinto non è ancora finito, a poche ore dalla fine di un mercato in cui il g.m. è alle prese con la gestione degli esuberi che promettono, Fazio in testa, ma potrebbe non essere il solo, azioni legali per essere reintegrati nella rosa.

La posizione di Mourinho e della società è netta: «Non è una situazione facile da commentare – le parole del tecnico -. Sono giocatori diversi e che hanno intorno gente diversa. Pedro ad esempio voleva giocare ed è stato accontentato anche se ha scelto un club rivale. Si deve rispettare la sua professionalità. Qualcuno preferisce giocare e qualcun altro fare altro, così le cose si complicano. Ognuno è libero di fare quel che vuole, compresa la società e io come allenatore».

Della possibile partenza di Borja Mayoral, invece, Mou non ne vuole sapere: «Conto su di lui. Abbiamo bisogno di tre attaccanti in una stagione in cui si giocherà ogni tre giorni. Borja ha qualità, lo scorso anno ha fatto gol, è un grande professionista e rimanere con due soli attaccanti è un rischio che non vogliamo correre. Mercato chiuso prima dell’inizio del campionato? Se vale per tutti i campionati va bene, altrimenti no perché in Inghilterra mi è capitato di non poter comprare mentre gli altri potevano prendere da me».

Mou non dà anticipazioni, ma l’assenza di Zaniolo lo costringerà a cambiare qualcosa: «Possiamo giocare come stiamo facendo o cambiare. Oggi nel calcio una squadra deve avere un modulo variabile. Probabilmente giocheremo per la prima volta contro una difesa a 5, ma cambia poco: scenderemo sempre in campo per vincere».



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