ULTIME NOTIZIE AS ROMA TORINO MOURINHO – La loro amicizia è nata fuori dal campo: una playlist, un consiglio per lo shopping, perché a volte non serve parlare la stessa lingua per intendersi, scrive La Repubblica. È presto per dire se ci ricorderemo di Abraham e Zaniolo come di una delle grandi coppie d’attacco del nostro campionato. Ma certo sembrano avere un’istintiva predisposizione a cercarsi, a scambiarsi, a mescolarsi.
Nel calcio del tridente, del falso nove, in cui il centravanti è sempre più lo spazio e in cui se un numero 9 c’è è sempre il finalizzatore unico, la Roma torna al doppio attaccante, come l’Inter di Inzaghi e del fu Conte. Il gol che ha sotterrato l’orgoglioso ma confuso Torino di Juric è figlio della migliore combinazione possibile tra i due: Mkhitaryan che imbuca, la finta di Zaniolo a scavalcare il pallone per aprire ad Abraham lo specchio della porta, soltanto da infilare.
L’abbraccio spontaneo con cui Abraham e Zaniolo hanno festeggiato quel gol sembra una dichiarazione di intenti, nonostante le loro differenze: Abraham ama lo show, e mentre il Var Banti decideva, dopo un’attesa di 5 minuti, di cancellare il rigore conquistato dal El Shaarawy, si è messo a palleggiare con numeri circensi (si era parlato di un blackout tecnico nel centro Var di Lissone, escluso però dal provider della Lega Serie A, Hawkeye).
E poi al fischio finale ha esultato sfrenato, in ginocchio, mentre Zaniolo stramazzava esausto, dopo aver lottato, protestato, contrastato, tirato, imprecato. Per mettere in fila la terza vittoria di fila coppe comprese, Mourinho ha scelto la semplicità: un modulo affidabile, la difesa a tre usata per un anno intero da Fonseca, linea bassa — molto bassa — con ripartenze veloci. “Mi piace tanto vincere così e ho detto ai giocatori negli spogliatoi che preferisco aver vinto in questo modo che 5-0: questa è la vittoria dello sforzo, della concentrazione”.
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