Rassegna stampa
Mourinho: “Feyenoord e Tirana? Ci penso quando vedo la Conference”
AS ROMA NEWS FEYENOORD MOURINHO – Come ripete ogni volta: conta soltanto la partita che sta arrivando. Conta il presente e José Mourinho è già in campo per affrontare il Feyenoord nell’andata dei quarti di finale di Europa League, scrive il Corriere della Sera.
Risponde così a un giornalista olandese che gli chiede sull’ambiente ostile che attende la Roma: «Mi dispiace che non possano esserci i tifosi, ma questo è un problema che dovete risolvere voi (chiaro riferimento al danneggiamento della fontana della Barcaccia, nel 2015; ndr). Lo stadio? Lo conosco, ci sono già stato. Per la partita non sono preoccupato».
Non conta il passato, cioè la finale di Conference League, a Tirana, vinta il 25 maggio scorso con un gol di Zaniolo, che adesso è lontanissimo, al Galatasaray: «Non sono capace a pensare al Feyenoord di Tirana. Sembra che per voi giornalisti e che per il Feyenoord sia una cosa ancora attualissima. Per me, invece, il Feyenoord di Tirana è solo la Conference League che vedo a Trigoria. Mi fa ricordare quella partita, ma la storia finisce lì. La Roma è una squadra umile con un mister umile che analizza gli avversari nel dettaglio e cerca di ridurre l’imprevedibile che è nel calcio. Il Feyenoord non ha punti deboli, fa tanti gol e sta per vincere il campionato olandese. Però abbiamo già eliminato due squadre di qualità: Salisburgo e Real Sociedad. Ci proveremo anche questa volta».
Non c’è spazio nemmeno per il futuro, anche se il confronto con i Friedkin sul contratto, che scade nel giugno 2024, non c’è mai stato. Continuano le voci – questa volta dalla Spagna – su offerte con cifre fuori mercato da parte dell’Al Nassr: 100 milioni di euro per due stagioni. Mourinho non parla del domani, ma chiarisce: «Il rinnovo di Smalling è ufficiale? Se è così, sarà ottimo per Chris e per la Roma. Per lui perché è felice e ha trovato una continuità che gli è mancata negli anni precedenti e per noi perché è un giocatore che ha avuto un grande rendimento negli ultimi tempi. È un matrimonio fantastico. Però non c’entra con il mio futuro. Io sono io e Smalling è Smalling».
Nessuna dritta sulla formazione: «Penso partita per partita, gioco con la squadra che penso possa fare meglio. Chi sta in panchina è pronto per giocare, il lavoro che facciamo è finalizzato ad avere tutti a disposizione. Anche chi sa che non giocherà fa lo stesso lavoro dei titolari. Non sono un allenatore da cambi automatici, durante la gara cerco la fiducia e il feeling tra i giocatori. Con il Torino ho capito subito quando era il momento di cambiare Dybala. La gestione la facciamo noi come squadra e non io come allenatore. Pellegrini? È il capitano, è un giocatore importante. È partito in panchina in funzione del lavoro che avevamo fatto. L’anno scorso è stato più decisivo? Per me non è cambiato nulla. Magari il meglio di Lorenzo sta per arrivare. Gioca? Questo non lo dico».
Così come non dice se anche contro il Feyenoord metterà Dybala falso nueve: «I miei centravanti? Stanno benissimo e sono diventati papà: Abraham per la prima volta e Belotti per la seconda. Sono due ragazzi felici. Me lo chiedete perché a Torino non hanno giocato titolari? Magari non giocano anche contro il Feyenoord, ma io sono felice di averli entrambi».
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