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Rassegna stampa

Mourinho ha fretta: “Siamo a febbraio, la proprietà non può parlare con me a giugno”

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AS ROMA NEWS SALISBURGO MOURINHO – «La partita più importante è la prossima, quella con il Salisburgo». Mourinho ha l’aria annoiata, forse è un po’ stanco per il viaggio, perché la conferenza nella pancia della Red Bull Arena si svolge subito dopo l’arrivo in Austria, scrive il Corriere dello Sport.

La Roma vuole andare avanti in Europa League, Mourinho manderà in campo la migliore formazione, al massimo uno o due cambi rispetto alle ultime partite. Ma il tema d’attualità resta il futuro, quello che tiene in ansia i tifosi giallorossi e che pone l’allenatore in una situazione d’incertezza, nonostante il contratto che scade tra un anno.

Mourinho affronta il tema con un messaggio chiarissimo indirizzato ai Friedkin. I tifosi aspettano di sapere cosa accadrà, José non usa giri di parole, ma fa capire chiaramente che aspettare giugno sarebbe tardi: «Non si può partire dal principio che la proprietà mi troverà solo alla fine della stagione. Siamo a metà febbraio». 

Bisogna programmare prima. Incalzato dalle domande Mourinho non si nasconde: «Voi pensate che la proprietà vuole parlare con me a giugno, perché finisce a giugno il campionato? Sinceramente mi sembra un po’ tardi». 

I discorsi andranno affrontati prima, già in primavera: «Io non mi aspetto nulla, loro sanno cosa possono aspettarsi da me. Nessuno a Trigoria lavora più di me. Questo lo sanno». La proprietà può aspettarsi di tenere un allenatore vincente, che vuole avere una squadra più forte per essere competitivo. Un allenatore che a dicembre ha avuto la possibilità di andare via e ha scelto di non farlo: «Quella era una situazione conosciuta. Avevo la possibilità di andare, ma ho deciso di no e la storia è finita lì». 

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Per costruire un grande futuro è importante anche andare avanti in Europa League e Mourinho è venuto a Salisburgo per vincere: «Non mi sembra che in S e rie A ci siano squadre con una filosofia di gioco simile a quella del Salisburgo. Abbiamo fatto un’analisi, abbiamo visto quello che hanno fatto prima, anche le partite di Champions sono un buon riferimento. Per me la forza di questa squadra è la qualità dei suoi giocatori. Qui ci sono tanti giocatori giovani e bravi, di grandissima qualità. Sono ragazzi di 21 anni che hanno già giocato tante partite di Champions». 

Nel 93-94 Mourinho e Robson furono esonerati dal presidente dello Sporting Lisbona dopo l’eliminazione da parte del Salisburgo dalla Coppa Uefa. Stasera per centrare la qualificazione non farà turn o ver: «Potrebbe giocare la stessa formazione. Abraham di sicuro partirà titolare. Il Salisburgo è una squadra di Champions, ma non è fatta per vincerla. Quando ho parlato di squali che scendono dalla Champions mi riferivo a Barcellona, Manchester United, Juventus. Squadre costruite per vincere la Champions. Su di loro c’è il peso della responsabilità che abbiamo avvertito noi in Conference League. Il nostro obiettivo è vincere qui, per cercare di passare il turno, ma poi ci sarà ancora tanta strada da fare». 

Ritrova Karsdorp, un giocatore che potrà tornare utile: «La verità è che è convocato per la prima volta perché prima non era in condizione. La nostra situazione personale da dicembre era stata chiarita. Il problema era nato a Sassuolo, con un mio aggettivo troppo pesante per il modo in cui era entrato dalla panchina. Poi era tutto finito. Abbiamo un rapporto positivo, ci sono state tante bugie non di giornalisti, ma di persone che hanno parlato senza sapere cosa c’era tra di noi. Sono contento che sia recuperato. Con Karsdorp, Zalewski non deve giocare a destra, El Shaarawy non deve fare il quinto a centrocampo. Il fatto che lui dica che vuole aiutare la squadra è importantissimo, è un giocatore al quale tutti nella squadra vogliono bene». 

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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