Josè Mourinho

AS ROMA NEWS INTER MOURINHO – È andato a ringraziare la Curva Sud, dopo essersi complimentato con i giocatori riuniti in circolo a centrocampo. I comportamenti di José Mourinho, ancora più delle parole, raccontano un’idea precisa: chiudere il meglio possibile la stagione, tentando il miracolo in Europa League ora che la Champions è molto difficile da raggiungere in campionato, e poi congedarsi da una società nella quale non si riconosce più, mentre da Parigi arrivano voci sul Psg, scrive il Corriere dello Sport.

Mourinho dribbla le domande dirette sul futuro e preferisce riconoscere i meriti alla sua Roma, quella che gioca nonostante i mille inconvenienti: «Sono orgoglioso dei miei ragazzi. E sono felice che i tifosi, applaudendoli, la pensino come me. Non è così ordinaria una reazione positiva del pubblico dopo una sconfitta. Sono emozionato. Ho dovuto ringraziare tutti, anche i giocatori. Penso a Belotti che è un eroe: ha giocato con una frattura. O a Bove, che è un bambino ma sa affrontare la migliore squadra italiana, la semifinalista di Champions, con questa personalità. Dybala ha giocato su una gamba… Queste cose mi danno gioia e forza di ripartire, anche se perdere non mi piace mai. Giovedì saremo ancora qua contro il Bayer Leverkusen e proveremo tutti a fare il massimo».

La Roma è settima e in semifinale di Europa League, come ai tempi di Fonseca. Rischia di non giocare neppure le coppe il prossimo anno oppure ripartire dalla Conference. Ma è legata visceralmente al suo popolo e al suo comandante, che vorrebbe lanciare nuove accuse per l’arbitraggio di Maresca.

Invece dice: «Nella partita ci sarebbero episodi di cui parlare ma se non lo fa la società, io mi fermo qua. Per esempio c’è un fuorigioco attivo chiarissimo di Lukaku sul primo gol. Sono stanco di essere più di un allenatore. Già sono stato distrutto nella mia reputazione e nella mia etica per aver criticato la qualità e l’empatia di un arbitro (Chiffi, ndr) senza mai metterne in discussione l’onestà. Contro l’Inter per esempio mi è piaciuto il quarto uomo, Colombo, per atteggiamento. Sono sicuro che farà strada».

Poi la stoccata a Renzo Ulivieri, presidente dell’Assoallenatori che aveva censurato le sue dichiarazioni a Monza: «Ricevere attacchi da un signore che è stato squalificato per tre anni per il calcioscommesse mi fa piacere. Significa che io vengo da un altro pianeta rispetto al suo. Amo il vostro Paese, che mi ha arricchito di bellissime esperienze umane, ma solo in Italia una persona squalificata per quel motivo poi può ricoprire un incarico istituzionale così importante».

Mourinho preferisce non infierire sui principali responsabili della sconfitta, Spinazzola e Ibañez: «Non posso lavorare sulla testa dei calciatori, anche se vanno di moda i mental coach. I limiti dipendono dal livello dei calciatori ma anche dalla stanchezza. Qualche volta i ragazzi mi guardano e vorrebbero essere sostituiti. Io rispondo loro che escono, poi devo giocare io. Non mi metterò a cercare colpevoli. Posso solo parlare bene di questo gruppo, che merita tenerezza e rispetto. Spinazzola, tra l’altro, è uno di quei calciatori che faticano quando devono giocare più partite di fila. Ho gente al limite: Pellegrini, Cristante, Mancini. Però non siamo nelle condizioni di riposare. Ora non sono né ottimista né pessimista per la coppa. La situazione è questa, speriamo di recuperare un po’ di energie. Almeno i ragazzi avranno una domenica di riposo, mentre io andrò a vedere la partita della Primavera». E cosa succederà alla fine della stagione? «Non voglio pensare al prossimo mese ma al presente. E’ bello vedere di non essere stati inferiori all’Inter. Il risultato dice 0-2 perché loro non hanno sbagliato davanti alla porta e noi sì. Ma andiamo avanti, non è finita».



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