Josè Mourinho

AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE MOURINHO – Se non è un addio già scritto, poco ci manca. Almeno questa è l’impressione che ieri hanno lasciato le parole di Mourinho quando gli è stato chiesto del suo futuro, scrive La Gazzetta dello Sport.

«Ne ho parlato con Pellegrini e Mancini, i due capitani, perché mi hanno fatto la stessa domanda – dice l’allenatore della Roma – A loro ho risposto in maniera obiettiva, anche se penso che questa sia una domanda più per Mendilibar che non ha un contratto. Rispetto all’Inter e a 13 anni fa è diverso, perché non avevo firmato con il Real Madrid, ma era tutto fatto. Adesso non ho nulla, zero contatti con altre società. Ma ora penso solo alla finale e a quello che vogliamo fare con il Siviglia».

Insomma, Mou ci ha girato intorno e avrebbe avuto mille modi per far capire che resta. Ed invece ha convocato i due capitani (perché?) e ha sottolineato che non ha contatti con altri club, cosa che sarebbe anche normale avendo un contratto ancora per un anno, fino al 2024.

Ma resta comunque la voglia di fare un’impresa e magari lasciare così, da trionfatore assoluto. Anche perché con lo Spezia non ci sarà per squalifica e quella di stasera potrebbe essere davvero la sua ultima partita in giallorosso. Per vincere, però, ha bisogno anche della fantasia e dell’estro di Dybala. «Venti minutini, forse anche trenta nelle gambe ce li ha», dice Mou a fine conferenza.

Per una finale che arriva dopo un percorso lungo e faticoso. «Ci meritiamo questa finale, e adesso vogliamo portare a casa il titolo. Ho rispetto del pensiero di Mendilibar, ma la storia non gioca. Lui pensa che il Siviglia sia favorito, perché hanno esperienza e storia che noi non abbiamo. Per loro giocare una finale di Europa League è normale, per noi un evento straordinario. Per i nostri tifosi è qualcosa di storico, per loro è come giocare in Spagna».

Nonostante le differenze: di qualità, esperienza, budget. «Siamo qui e ce la vogliamo giocare contro un avversario di alto livello, che ha due squadre. Per vincere servirà un livello altissimo. Il nostro budget non è lo stesso del Siviglia. E il loro livello di esperienza non è il nostro. Ma siamo qui. Per vincere». Poi dopo ognuno penserà al suo futuro. Che sia ancora insieme o meno lo sapremo dopo questa coppa. Anche se le parole di ieri, in tal senso, hanno già tracciato un percorso ben chiaro.



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