ULTIME NOTIZIE AS ROMA UDINESE MOURINHO – Il concetto lo aveva già esposto, ma mai con questa nettezza, scrive il Corriere della Sera. Parole di José Mourinho: «Non metteteci nello stesso gruppo di squadre che hanno finito negli ultimi due anni con 20 punti più di noi. La Roma non è candidata a niente. Siamo solo candidati a vincere la prossima partita».
Non è una reazione a caldo dopo la sconfitta contro il Verona, la prima dopo sei vittorie consecutive tra campionato e Conference League. Sono passati tre giorni, c’è stato il tempo di analizzare la partita e parlare con la squadra.
Per questo la conferenza stampa pre-Udinese è una pietra miliare, almeno fino a gennaio: «Voi mi avete visto esultare per una vittoria speciale per me (il 2-1 al Sassuolo, con gol di El Shaarawy nel recupero, in occasione della panchina numero 1.000 per lo Special One; ndr). Mi avete visto euforico un minuto in due mesi, per il resto sono sempre stato tranquillo ed equilibrato. Nello stesso modo non sono depresso dopo una sconfitta. Ho detto alla squadra: dobbiamo trasformare la tristezza in motivazione. Qui non c’è posto per l’euforia o per la depressione».
Mette in chiaro una volta per tutte quali sono i confini del suo contratto con i Friedkin: «Lavorare di più? Per questo ho un triennale, altrimenti mi davano tre mesi di contratto e risolvevo tutti i problemi. In tre mesi puoi dare qualcosa di tuo a una squadra che è già squadra, altrimenti ci vuole più tempo».
Stasera contro l’Udinese, che esce da una sconfitta 0-4 contro il Napoli («Hanno preso una schiaffo nel risultato, ma non nel gioco. Sono una squadra fisica e solida»), ci sarà ancora il problema di una «coperta corta» che, nelle valutazioni dello Special One, non consente un vero turnover nemmeno pensando al derby di domenica prossima.
Viña non ha recuperato e al suo posto dovrebbe giocare di nuovo Calafiori, che serve al tecnico per un’altra considerazione: «Calafiori è valido, ma ha 19 anni e pochissime partite di Serie A. È valido per noi. Se fai la stessa domanda alle quattro o cinque squadre più forti in Serie A, magari il loro allenatore può dirti: non è valido. Sono squadre che hanno due giocatori esperti per ogni posizione e magari la risposta può essere no. Per noi, invece, la risposta è: sì. Secondo me contro il Verona ha fatto una partita timida, ma equilibrata. È vero che abbiamo avuto problemi difensivi, dai terzini mi aspetto sempre un po’ di più. Serve più fiducia nel giocare».
Ancor più chiaro il discorso su Cristante e Veretout: «In qualche posizione è più facile per fare i cambi con giocatori di qualità ed esperienza. Ci sono altri ruoli, invece, dove è più difficile per noi fare questo. Di solito non dico chi gioca o chi non gioca ma questa volta vi anticipo: Cristante e Veretout ci saranno».
Questa è la squadra fino a gennaio: nessun reintegro, bocciati Diawara, Villar e Darboe. Mou non lo dice, ma non ci vuole Sherlock Holmes per scoprirlo: andavano bene per Fonseca, che è arrivato settimo.
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