Josè Mourinho

AS ROMA NEWS SLAVIA PRAGA MOURINHO – Un turnover ragionato e una partita dominata. Anche un buon calcio così gli esteti possono dormire sonni tranquilli. José Mourinho l’ha preparata e l’ha anche incartata agli avversari con il suo pressing asfissiante in mezzo al campo, il baricentro alto e la soluzione Cristante da regista che ha sicuramente dato maggiore velocità alla manovra, scrive il Corriere dello Sport.

Gara chiusa dopo 17 minuti, non un parziale per ragionare subito su San Siro, ma quantomeno per dosare un po’ di più le forze nella ripresa. Adesso non ci sono più ostacoli di mezzo, la testa nei due giorni di lavoro a Trigoria (uno di scarico, l’altro di rifinitura) è tutta sull’Inter

Inter avvisata, perché Lukaku è in forma e il suo urlo liberatorio dopo il gol è un segnale di quanto sia carico in vista della sfida del Meazza. Che vuole vincere non da ex, ma da centravanti della Roma. Basta rancori, il belga vuole isolarsi da tutto ciò che è uscito negli ultimi giorni per concentrarsi sul campo e arrivare al meglio alla gara. E ieri sera il gm della Roma Tiago Pinto ha voluto mandare un messaggio a chi nelle ultime ore ha stimolato troppo questo scontro tra l’Inter e Big Rom: «Chi alimenta l’odio fa il male del calcio. Chi cerca di alimentare la folla contro Lukaku sono gli stessi che un anno fa celebravano la scelta di Mkhitaryan, due anni fa esaltavano l’arrivo di Dzeko. Pensiamoci bene quando parliamo, perché abbiamo un grosso peso sociale»

Parole che fanno seguito a quelle di Mourinho nella conferenza stampa alla vigilia della sfida di Europa League. Per questo a fine partita anche lui ha voluto smorzare i toni: «Romelu deve riposare, poi c’è allenamento. Sarà una grande partita contro una super squadra, l’importante è che sia nella migliore condizione possibile, così come gli altri». Lo Special One ha assistito alla partita dalla tribuna stampa, circondato dai suoi collaboratori ai quali ha dato le indicazioni da trasmettere alla panchina sebbene Foti abbia sempre tenuto il polso della situazione da buon e fedele vice.

Il tecnico non ha battuto ciglio sui due gol lampo, né al triplice fischio. Solo un sussulto, quando Cristante si è accasciato a terra nel secondo tempo, a pochi minuti dalla fine della partita, per un fastidio alla coscia. L’inevitabile paura di perdere uno dei migliori giocatori per San Siro, poi il sospiro di sollievo per il recupero: «Quando Inzaghi vede un giocatore a terra non fa drammi, io invece sì. Ero disperato», ha detto il tecnico. 

Quinto successo consecutivo tra campionato ed Europa League, tredici gol fatti e uno subito: la Roma dopo la sconfitta-parentesi contro il Genoa non ha mai smesso di correre e nonostante le tante assenze (tutte titolari) la squadra sta trovando anche il giusto equilibrio e, ieri, una velocità maggiore nella manovra. Numeri di buon auspicio per il prosieguo della stagione, ma che dovranno adesso essere confermati nel big match.

Una partita con i soliti problemi per le assenze: «L’Inter ha due squadre, ha riposato i giocatori visto che ha giocato martedì. Io invece stasera (ieri, ndr) guardavo la panchina e vedevo solo bambini. È dura, una bella esperienza per la mia carriera». E ne ha fatto esordire un altro, Cherubini: «Finita la partita, sono andato giù, e lui è venuto di corsa da me per abbracciarmi. Oggi sicuramente San Basilio sarà in festa perché un figlio del quartiere ha debuttato nella Roma».



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