AS ROMA NEWS MOURINHO FRIEDKIN – «La mia onestà finisce qui». La sua lealtà per la Roma invece resta immutata. José Mourinho ieri è stato onesto per l’ultima volta, o meglio, sincero alle domande sul suo futuro. Ma da oggi in poi non dirà più nulla a riguardo, anche perché da parte sua non c’è davvero più niente da dire, scrive il Corriere dello Sport.
Ha vuotato il sacco dopo Bologna svelando a tutto il mondo di voler restare alla Roma anche in futuro. E non è cosa da poco avere José Mourinho, lo Special One, innamorato di una piazza dopo tre anni, o di averlo in un certo senso già in pugno perché attratto ancora da una sfida che vuole vincere ulteriormente.
Avere il tecnico portoghese disponibile a restare sarebbe un lusso per tante squadre, ora sta alla Roma decidere se sfruttare l’occasione. Da qui le parole di ieri di José in conferenza stampa: «Ho espresso in maniera chiara la mia posizione, non ci sono più dubbi sulla mia posizione e non dobbiamo neanche parlarne più. Ho deciso di restare nonostante i problemi che potrebbero esserci in futuro (dal mercato al Fair Play fino all’abolizione del decreto crescita, ndr), sono sempre stato diretto e onesto».
Ecco, l’onestà che ieri ha spinto Mou a presentare anche il conto al club dei suoi tanti no: «Una settimana dopo aver firmato con la Roma ho ricevuto una fantastica offerta, ho avvisato il club e non ho accettato per rispetto della Roma. Ho avuto la possibilità di andare ad allenare il Portogallo ma la società mi ha detto che era importante rimanere e sono rimasto. Dopo Budapest ho informato il club dell’offerta araba e ho detto di no. La mia onestà finisce qua e voglio rimanere nonostante le difficoltà. Questa è la mia posizione e non ci sono dubbi. Adesso non voglio più parlare di questa situazione».
Fine delle trasmissioni sulla vicenda, anche perché adesso le attenzioni (e le pressioni) saranno tutte su Dan Friedkin. Da Bologna il presidente non ha dato segnali a riguardo nonostante la stragrande maggioranza della squadra (anche dopo la riunione di fuoco avuta tra Mou e i giocatori dopo il Bologna) e il tifo romanista abbiano già espresso la preferenza sul futuro della panchina giallorossa.
Un silenzio che rischia di trasformarsi in un grande autogol: entro febbraio Mourinho vuole una risposta, è stato onesto anche su questo: vuole programmare la prossima stagione. Alla Roma o altrove. Dalla proprietà il silenzio su Mourinho ma non sulla Superlega.
Ieri il tecnico strategicamente non ha voluto esporsi più di tanto sulla vicenda: «Io sono allenatore della Roma e la posizione della Roma è anche la mia. Ho tanta esperienza nel calcio e l’ho vissuto in differenti momenti ma non voglio fare nessuna analisi pubblica. La posizione della Roma è chiara». Della serie, perché esporsi su una questione così delicata se poi tra sei mesi il tecnico potrebbe cambiare destinazione, magari andando in un club che invece è favorevole alla nuova competizione.
In conferenza si è parlato tanto di futuro e poco di presente. Quindi il Napoli: «Le difficoltà della partita le conosciamo, ma quando li abbiamo affrontati avremmo meritato dei risultati diversi. Lukaku-Osimhen? Due giocatori fortissimi, la Serie A deve essere felice di averli entrambi (un messaggio sul decreto crescita?). Il Napoli un anno fa a questo punto della stagione non aveva perso però ha la stessa squadra e lo stesso potenziale, oltre a una panchina con tante soluzioni. Il Napoli è il Napoli». Così come la Roma è la Roma, quindi con tanti acciacchi.
Mou però – mandando un’altra frecciata a Smalling, sempre più un ex della squadra – apprezza anche i suoi banditi: «Mancini si è allenato oggi per la prima volta ma gioca domani. Se non ha triple fratture nella tibia gioca e la squadra ha bisogno di lui e gioca domani. Dybala va bene, sta recuperando nei tempi stabiliti ma domani sarà fuori». La Joya rientrerà contro la Juventus.
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