AS ROMA NEWS LUDOGORETS EUROPA LEAGUE MOURINHO – L’uomo dei record non poteva non detenerne uno anche in Europa, scrive il Corriere dello Sport. E così il 25 maggio scorso a Tirana, alzando la prima Conference League della storia con la Roma, José Mourinho ha scritto il suo nome come quello dell’unico tecnico capace di vincere le tre Coppe Europee: Champions, Europa League e Conference, un tris che lo Special si è tatuato sul braccio destro svelando il vezzo sui suoi profili social, dove è sempre molto attivo.
Un tris che poi sarebbe un poker, visto che Mou con il Porto nel 2003 ha vinto anche la Coppa Uefa, l’antenata fino al 2009 della competizione che la sua Roma comincerà oggi. E così, conteranno i 150 risultati utili in gare casalinghe messi in fila dal 23 febbraio 2002 al 2 aprile 2011 nei campionati tra Porto, Chelsea, Inter e Real; conteranno i 77 risultati utili consecutivi in partite casalinghe di Premier League, come le 4 Coppe di Lega inglese vinte. Ma l’Europa è l’Europa e al suo fascino José Mourinho non sfugge. E’ ancora l’unico nella storia degli allenatori ad avere vinto più di una volta l’Europa (Porto e Manchester United) e la Champions League (Porto e Inter).
E pensare che all’orizzonte per lui ci sarebbe un altro fantastico tris nella competizione che inizia oggi sulla panchina giallorossa a Razgrad contro il Ludogorets: solo il Cholo Simeone, che però abita i quartieri alti della Champions League, parte da due Europa League vinte come lo Special e potrebbe insidiare in futuro questo possibile record.
Di certo l’ambizione dell’allenatore portoghese alla seconda stagione della sua avventura a Roma parte dalla continuità che la società e Mou vorrebbero darsi nel bissare un trofeo. Lo scudetto, in una stagione così particolare con il Mondiale in autunno, resta un traguardo forse ancora troppo ambizioso, ma nemmeno da escludere a priori. La Coppa Italia, da quando è in ballo il traguardo della decima, sembra stregata: fino a Tirana era l’ultimo trofeo vinto, nell’edizione del 2008, da Luciano Spalletti.
C’è da dire che nelle ultime edizioni la squadra giallorossa ha fatto anche mediamente male, e la finale del 2013 persa con la Lazio amplifica il tabù da sfatare. L’Europa League amplificherebbe l’immagine internazionale della Roma che negli ultimi anni l’ha alimentata centrando, prima del trionfo in Conference, anche la semifinale di Champions persa nel 2018 contro il Liverpool e quella di Europa League lasciata nel 2021 allo United. E le squadre di Mou sembrano spesso formato Coppa, costruite per esaltarsi sui confronti one to one.
Lo United è quello che il 24 maggio 2017, nella Friends Arena di Solna, contea di Stoccolma, alzò l’Europa League in finale contro l’Ajax grazie ai gol di Pogba e Mkhitaryan. In quella squadra Mourinho aveva anche Smalling, con l’inglese e l’armeno ha vinto anche la Conference sulla panchina giallorossa quattro mesi fa. Smalling c’è ancora ed è uno dei pilastri della Roma di Mou che dopo il tonfo di Udine ha assoluto bisogno di ritrovarsi subito. L’idea di stupire in Europa League, alzando l’asticella dopo la Conference, intriga non poco i Friedkin e Mourinho. Lo Special ci intreccia anche i suoi record il che non guasta mai. Il tris personale lo renderebbe unico, il sesto trionfo continentale lo porterebbe sul podio di sempre con Trapattoni e Ferguson, a un trofeo da Re Carlo Ancelotti.
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