Josè Mourinho

AS ROMA NEWS MOURINHO SQUALIFICA CHIFFI – Per riuscire a salvare José Mourinho da un’altra squalifica ci voleva un clima diverso, non certo questo. Fatto di battaglie (social) dialettiche e di silenzi spesso assordanti, e in mezzo la pesante e fresca squalifica Uefa non ha certo aiutato, condizionando il tutto, scrive Il Messaggero.

Mourinho ha scelto la coerenza, davanti a una squalifica scontata che il Tribunale Federale avrebbe inflitto in ogni caso: nessuna scusa pubblica, solo un semplice – e inutile – chiarimento. Risultato: per aver preso di mira il direttore di gara di Monza-Roma, Daniele Chiffi, il 3 maggio scorso, José è stato condannato a dieci giorni di stop a partire dalla prima giornata, il che vuol dire, due turni. E non basta: ci sono pure 50 mila euro di multa allo Special e per la Roma, per responsabilità oggettiva.

Così si è espresso ieri pomeriggio, appunto, il Tfn, presieduto da Carlo Sica. Il patteggiamento – come accordato dalla Procura Federale – non è stato considerato congruo né dalla Roma, che avrebbe comunque subito la squalifica del suo tecnico né dallo stesso Tribunale, quindi si è andati a sentenza, senza sconti. Si capisce come Mourinho sia ormai al centro del mirino delle istituzioni. I nemici continuano a far rumore nelle sue orecchie.

José paga le offese rivolte a Chiffi, ma non tanto per averlo definito «scarso», quanto per aver insinuato come altri club, e non la Roma, abbiano mai avuto la forza di dire «questo arbitro non lo vogliamo». Accusa di ricusazione, ritenuta grave. Poi, pure la questione del registratore per difendersi“. Mou – vista anche la scontata condanna – non ha accettato di piegarsi a scuse politiche che nessuno aveva chiesto, previsto né si aspettava.

Cambierebbe qualcosa solo se il tecnico – e i suoi collaboratori – modificasse l’atteggiamento (discorso che vale per tutte le componenti arbitrali) per non andare incontro ad ulteriori squalifiche al solo aprire bocca. Tra il tecnico e gli arbitri c’è una battaglia in corso, che si è inasprita ancor prima di cominciare la sua terza stagione sulla panchina della Roma. Il club in questi mesi/anni ha provato a mediare (e in ultimo ci sono volute 4 udienze per arrivare a un accordo, il 13 la prima, poi il 22, il 27 e ieri), scegliendo anche un arbitro come consulente per dare chiarimenti sul regolamento e questioni di campo, ma pure per (provare) tamponare certe situazioni borderline.

Molti hanno menzionato la squalifica a tempo inflitta a Lulic qualche anno fa per aver insultato Rudiger: 20 giorni di stop e 10 mila euro di multa per l’ex terzino della Lazio che, riferendosi al difensore della Roma, aveva detto «a Stoccarda vendeva calzini, oggi fa il fenomeno». Frasi ritenute lesive ed offensive, come quelle di Mou verso Chiffi. Lulic alla fine ha saltato una giornata, visto che in mezzo c’era la pausa natalizia. Questo precedente potrà essere utile per un eventuale ricorso che la Roma potrà presentare in Corte d’Appello. Il club attende le motivazioni e avrà dieci giorni di tempo per decidere. Probabile che il ricorso si farà.

Mourinho comincia il suo terzo anno con il botto. Sono già quattro i turni da scontare nella prossima Europa League e due quelli in campionato (alla prima non ci saranno nemmeno Dybala e Pellegrini, più il vice Foti, tanto per non farsi mancare niente: a proposito, chi sarà il tecnico in panchina alla “prima”? Caccia all’allenatore di prima categoria). Da quando è arrivato nella Capitale il trend-squalifica è in crescita.

Nella prima stagione, José ha rimediato solo tre turni di stop, saltando le sfide con Cagliari, Spezia e Atalanta; nella seconda ha raddoppiato il bottino, mancando nelle sfide con Inter, Bologna, Milan, Sassuolo, Lazio e Spazia. Se alle nove giornate saltate (in Conference e nella scorsa Europa League zero turni) aggiungiamo le prossime sei siamo a quindici. La Roma ha sempre fatto sapere di essere dalla parte del tecnico, pur provando a mediare da sempre con l’Aia, fin dalle prime partite della stagione numero 1 dello Special. Una ricerca della pace finita nel vuoto. E ora si riparte.



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